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sabato 25 aprile 2009

Supporto a Vinovo

Dopo questa catena di risultati negativi per la Juve, ho capito che l'unico modo per uscire dalla crisi era recarsi personalmente a Vinovo per caricare i nostri.




Promossi:

Camoranesi
Nonostante fosse lì con moglie e figli, mentre mangiava un trancio di pizza, è addirittura uscito dal campo per concedersi a noi (pochi) tifosi per qualche minuto.

Chiellini
Non doveva nemmeno essere al campo, dato che non era convocato per la trasferta a Reggio, eppure è stato il primo ad arrivare e l'ultimo a uscire, concedendosi per qualche foto e qualche domandina. Tornerà solo col milan.

Iaquinta
E' arrivato su una macchinina semplicina, in contrasto con i vari bmw dei compagni, accompagnando marchionni e sorridendo contento, sventolando con la manina, dal pullman in partenza. Se non fosse arrivato in ritardo e accompagnando il compagno, secondo me, si sarebbe fermato un pò da noi.

Ariaudo:
Arriva ancora prima di noi, è già in tuta. Fa capolino una prima volta per qualche autografo, promette di tornare più tardi e.. torna più tardi.



Bocciati:

Del Piero
Non mi sarei mai aspettato una prova peggiore da lui. Ignora i tifosi quando arriva, ignora i tifosi che urlano il suo nome, ma soprattutto saluta stancamente dal pullman senza nemmeno guardare verso di noi.

Tiago
Penso l'UNICO giocatore che deve essere contentissimo di vedere un gruppetto di persone che vogliono un autografo o una foto. Invece corre via senza nemmeno guardarci sul suo macchinone nero.



Insipidi:

Buffon, Giovinco, Grygera, Legrottaglie, Molinaro e Poulsen.
Tutti salutano quando arrivano, dal finestrino, ma niente più. Nemmeno se chiamati un attimo all'esterno prima dell'allenamento.

venerdì 24 aprile 2009

Pillole di Luciano

Moggi:"Mercato sbagliato e nessuna prospettiva" 

"Faccio fatica a pensare a quello che è successo mercoledì all’Olimpico di Torino e faccio ancora più fatica a parlarne. Mai avrei immaginato quanto accaduto in Juve-Lazio: una squadra, quella bianconera, che non sembrava avere più nulla di quella che era una volta , ivi compreso lo spirito pugnandi che è sempre stato una prerogativa del club per superare impegni ben più difficili di quello con la Lazio. Una contestazione mai vista a Torino , che non ha risparmiato nessuno: Ranieri (naturalmente), ma nemmeno la dirigenza. Beccantini è andato giù duro: «Non c’è più nulla di chiaro in questa babele che dal vertice alla base, attraverso le finte di Blanc e i proclami di Cobolli Gigli, parla troppe lingue». Qualcuno del management probabilmente pensava fosse più semplice portare la barca in porto, ma quando manca la patente nautica anche gli ormeggi diventano complicati. 

Questa Juve addolora tutti quelli che la amano: per me, che ne ho accompagnato le sorti per tanti anni, il dolore è anche maggiore. C’è da augurarsi che questi signori sappiano trovare la forza per trovare la strada giusta, non nella «maniera grossolana» (ancora Beccantini) con la quale si sono mossi in questi ultimi tempi, con mosse che hanno messo in difficoltà Ranieri, che, per questo motivo, non può essere considerato il primo colpevole della situazione. La contestazione ha preso a bersaglio anchel’incolpevole Cannavaro , che pure alla vigilia aveva fatto sapere che avrebbe preso la maglia 29, il numero degli scudetti realmente vinti dalla Juve. Un tasto che non è bastato a ricreare il feeling tra giocatore e platea.
Strane operazioni 

Nuovi cori contro Balotelli hanno fatto il resto, ed anche questo è spiacevole perché essi non appartengono alla grande maggioranza del popolo bianconero. Su questa vicenda concordo con Mourinho. Non è razzismo, ma semmai la maniera ignorante con la quale il pubblico accoglie un avversario molto temuto. I cori vanno puniti, ma parlando di razzismo si è solo aggravata una situazione che in quei termini non esisteva. Le “porte chiuse” sono state una sanzione sproporzionata, ma Moratti ha gridato all’untore, proprio lui che per il “caso Zoro”, sostenne che si era trattato solo di stupidaggini, e tutti a correre per stargli dietro. Matarrese addirittura voleva bloccare i campionati (lo stesso per la morte dell’ispettore Raciti non voleva fermare il calcio perché «un morto fa parte del sistema»). Il giudice sportivo ha deciso per la responsabilità oggettiva, Matarrese, “petrosino ogni minestra” direbbero a Napoli, ha addirittura bacchettato la Juve per il ricorso, perché a suo dire non consono allo stile bianconero. Matarrese dovrebbe aggiornarsi: in regime di Spa una società ha il dovere di difendersi e se non lo fa si espone al ricorso di un qualsiasi azionista. A guardar bene è bastato uno sternuto di Moratti per smuovere in un amen tutto il sistema. Il patron interista ha poi detto che non ce l’aveva con la Juve, ma il pentimento è stato decisamente tardivo.

Ancora su Ranieri. Mi chiedo come il tecnico abbia potuto lavorare dopo aver saputo dell’incontro segreto dell’ad Blanc con Lippi, quindi dell’ingaggio di Cannavaro. Cose fatte a sua insaputa, tanto è vero che “La Stampa” aveva titolato «Ranieri superato, Blanc unico regista». Più che superato si dovrebbe dire esautorato. Non voglio comunque credere che il ct abbia cercato di interferire in faccende che non lo riguardano. I dirigenti bianconeri sanno sbagliare da soli e non hanno, per questo, bisogno di aiuti. Lippi deve pensare solo al suo incarico, viceversa non fa altro che danneggiare l’allenatore in carica. " 

fonte: Libero news

mercoledì 22 aprile 2009

Ebbene si

:(

Riflessioni

Come avrete notato è da sabato che ho scioperato, qui dentro.
Io non ce l'ho con la Juve, sia chiaro.. non ce l'ho nemmeno con Ranieri, e neppure con la dirigenza.
Io ce l'ho con il modo in cui si muovono le cose.
Leggevo sul blog di Zebra il suo ultimo intervento con la videoconferenza di Ranieri, e pensavo a come sia vero che i mass media riescano a manipolare una persona e la sua opinione pubblica.
Certo, Ranieri è un buon allenatore e ha uno stile particolare che purtroppo non funziona in serie a, soprattutto in questi anni.
Dopo domeniche e domeniche di "lo proverà il tridente?" "farà qualche cambio opportuno invece di aspettare l'85°" "stasera tornerò a casa dal pub col sorriso o scrivendo sms incazzati?" mi sono chiesto se Ranieri fosse un imbecille.
In effetti non è lui l'imbecille, lui ha un suo schema di gioco e delle sue idee, ma soprattutto deve rispondere anche alla dirigenza.. senza tenere conto di alcuni giocatori in rosa che hanno degli attriti con lui, senza tenere conto del fatto che il popolo juventino ormai lo detesta, e senza tenere conto che ad ogni suo passo falso qualunque giornale sportivo lo tartassa scemando solo verso il mercoledì.. e ricominciando il giorno prima della partita successiva.
In realtà Ranieri è un santo ed è un vero signore, però purtroppo non è quello che ci serve.
Ha ragione quando dice che a lui è stato affidato un compito, e cercherà di portarlo a termine finchè la dirigenza glielo concederà. Sicuramente quando cambieremo allenatori pochissimo ricorderanno Ranieri con un sorriso, ma visto che ora c'è lui è inutile stare ad accoltellarci e a odiarlo.. aspettiamo e vediamo.

Ma ora il punto è un altro.
Alla Juve serve portare a casa dei risultati, non ce n'è.
Come già ho detto diverse volte ormai non abbiamo più la scusa del purgatorio della serie b.
Per un a squadra come la Juve due anni sono più che sufficienti per riorganizzarsi in modo dignitoso.
C'è da dire che l'anno scorso, il primo dalla promozione, abbiamo ottenuto anche troppo: terzo posto, classifica marcatori, e vittorie in praticamente tutti gli scontri diretti.
Quest'anno siamo scesi anche se potevamo e dovevamo fare meglio.
Il punto è che i giocatori devono prendere in mano la situazione.
Se la strategia di Ranieri non è quella giusta che si organizzino in maniera diversa sul campo, e chiaramente non parlo di formazione e disposizione tattica, ma di gioco concreto!

Se noi vincessimo la coppa italia ed arrivassimo secondi (per me un'utopia) sarebbe comunque un fallimento o quasi.
Io voglio proprio vedere cosa succederà stasera, perchè non ho voglia di dover fare un altro sciopero del blog.

sabato 18 aprile 2009

.

Infarinatura di sconfitta

Così per caso stasera è stato designato l'arbitro antijuventino per antonomasia. Farina dirigerà 90 minuti di probabili cartellini unidirezionali, ed ora oltre ad un sacco di fortuna ci serviranno un sacco di miracoli per portare a casa i tre punti.
Però sono convinto che stasera avremo solo un sacco di farina.
Spero di essere solo pessimista.


martedì 14 aprile 2009

100° Intervento

Siamo finalmente arrivati al mio centesimo intervento, giusto giusto in corrispondenza di una partita importantissima.
In effetti questa partita non è molto importante per l'economia dello scudetto, d'altro canto è una partita fondamentale per noi stessi.
Sono sempre stato convinto che fino al nostro prossimo scudetto innalzato OGNI vittora contro l'inter rappresenta una vendetta.
Per ora il nostro bilancio è un pareggio, una vittoria e una sconfitta (dall'era post-b).
E ad ogni scontro diretto l'emozione è sempre quella della "prima volta" da Moggiopoli.
Vincere non è importante per i 3 punti, è importante per far capire che la cosiddetta "corazzata inter" potrà anche macinare punti su punti e arbitri su arbitri, ma ci sarà sempre una squadra contro la quale di trippa per gatti ce n'è molto poca.
Il primo scudetto era fatto di cartapesta, un trofeo innalzato da terzi a 500 punti dalla Juve; il secondo scudetto è stato la parodia del calcio italiano, con la Juve in b e le altre importanti penalizzate; per il terzo scudetto le cose si sono messe male, con una vittoria all'ultimo momento grazie al nostro Ibra e poche partite perse di cui una proprio contro di noi; questo scudetto è un regalo dei fischietti, ma contro il milan l'inter ha perso (vincendo al ritorno grazie ad adriano, che ha dato una MANO al petroliere).
E ora siamo qui a 10 punti dalla vetta. Molti punti li abbiamo persi in maniera patetica, eppure la matematica è ancora dalla nostra parte. Serve anche un aiuto dall'alto chiaramente, ma magari da qui alla fine del campionato esisteranno altri "palermo".
La crisi di risultati deve finire proprio questo sabato, e se il nostro destino dev'essere quello di arrivare secondi dovrà essere solo perchè l'inter va avanti, e non perchè noi ci perdiamo per strada.

Questo mio centesimo intervento, spero primo traguardo di molti altri, deve essere propiziatorio. Rispetto alla rabbia del mio intervento di ieri sera ora sono più fiducioso, perchè il supporto dei tifosi è findamentale per la squadra. Quindi aggiungo un video da pelle d'oca, perchè ci terrei a ricordare che di molti proverbi ce n'è uno che è sempre vero: La storia si ripete.

lunedì 13 aprile 2009

Ipse Dixit

Ora, a meno nove, ci aspetta il Genoa e poi l'Inter.
Poi poco più avanti il Milan, a San Siro.

Ma dove andiamo?


Con queste parole ho concluso il precedente intervento.
fuori Genoa, meno 10.

Sono atterrito dalla spaventosa arroganza con cui Palladino ci ha umiliati.
Non è un nome a caso, il giovanotto in questione scartato da Cobolly e da Gigly è diventato (come tutti del resto) il campione decisivo che ci affossa nel momento critico.
Sicuramente la mossa tattica del prossimo calcio-mercato sarà richiamare Palladino a casa, come con Giovinco, per lasciarlo ammuffire in panchina, come con Giovinco.
Solitamente ogni squadra fa un paio di partite speciali, le cosiddette "partita dell'anno", e solitamente contro la Juve andata e ritorno.
Quella del Marassi però non era la partita dell'anno del Genoa, era a malapena una partita giocata discretamente da una squadra che vuole entrare in Champions. Viceversa è la Juve che ha fatto una delle sue solite cazzate.

In un forum, lunedi scorso, ho scritto letteralmente "sono preoccupato non tanto per il 3-3 col Chievo, quanto per il fatto che non ho mai visto la Juve fare un passo falso senza che ne seguissero altri 2 o 3 automaticamente".
Il primo è andato, il secondo sarà sicuramente sabato prossimo, dove comunque IN OGNI CASO i nostri avversari si porteranno onestamente a casa i 3 punti.
Speriamo di entrare in Champions l'anno prossimo.
Perchè già sarà difficile sopportare una sconfitta contro l'Inter, una vittoria per 10-0 contro la Reggina e una sconfitta col Milan.
Già sarà dura domenica prossima vedere la classifica e leggere che la Juve è terza dopo aver fatto un intero campionato in seconda posizione.
Già sarà doloroso vedere arrivare forse Silva, un paio di parametri zero, e vedere andar via Amauri e Trezeguet in cambio di qualche caciotta.
Almeno, per carità, entriamo in Champions. Così qualche soldo entra.
Visto che dall'altro ieri è l'unico obiettivo tangibile.

lunedì 6 aprile 2009

In linea con la stagione

Normalmente sarebbe rabbia e delusione, oggi è solo rassegnazione.
La partita di ieri ha dimostrato, come se ce ne fosse ancora bisogno, dell'incredibile ping pong di Ranieri fra l'essere un allenatore ed essere un incapace.
Ma soprattutto un'altra dimostrazione di come le sfortune arrivino sempre a braccetto.
Tralasciamo la scelta di togliere Del Piero per colpa di un primo tempo un pò in ombra, per mettere Trezeguet che ha fatto esattamente lo stesso con la piccola differenza che magari Del Piero si sarebbe svegliato e avrebbe fatto una cosa delle sue, mentre col francese andavamo sul sicuro. Parlo di giocare in 10, intendo.

Anzi in 9, visto che Tiago è stato il solito fantasma. Fosse poi magari la terza delle punte ok, ma lui rappresentava il nostro centrocampo. boh.

Facciamo pure in 8, dall'inserimento di Zebina per un (come al solito) discreto Grygera che, poveraccio, non brilla ma non è nemmeno opaco.

Aggiungiamo qualche decisivo strafalcione di Chiellini, che però non solo è parzialmente giustificato dalla maschera di Hannibal Lecter (nell'intervallo ancora sanguinava), ma si è un pò riscattato con quel bel goal da centravanti.
Ma soprattutto aggiungiamo la crisi d'identità di Mellberg che al 91° invece di spazzare la palla sceglie di fare l'indeciso regalando il terzo goal su tre tiri in porta di quel maledetto Chievo.
Bravo Chievo, scarso Buffon. Ha preso 3 goal che nemmeno Manninger si sarebbe lasciato fare.

La nota positiva? Camoranesi, come sempre quando gli viene dato spazio.
C'è la sua firma su tutte le (cmq poche) cose buone della Juve di ieri.
Ora, a meno nove, ci aspetta il Genoa e poi l'Inter.
Poi poco più avanti il Milan, a San Siro.

Ma dove andiamo?

giovedì 2 aprile 2009

LEGGENDARIO

Sono capitato per caso su qyesto vecchio video che avevo visto tempo fa, è un video che non muore mai!