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giovedì 10 dicembre 2009

Loro non sanno cosa fare.

Tuttosport scrive:

TORINO, 10 dicembre - Non è una fronda. Non gli giocano contro. Non gli hanno dichiarato guerra. Ma qualcosa non funziona fra il gruppo juventino e Ci ro Ferrara. ll problema è evidente e qualcuno inizia a sussurrarne l’origine e spie garne i contorni. E pare pro prio che la questione sia che la squadra, o una buona parte di questa, non capisca Ferrara. In fondo lo aveva accennato Diego dopo la sconfitta di Bordeaux, con una dichiarazione riveduta e corretta a freddo, ma nel la quale si poteva leggere il disagio di chi non riesce a interpretare le volontà tat tiche dell’allenatore.

Ora, io non so se siano cretini dei ragazzi che di professione danno dei calci alla palla in cambio di suon di milioni, o se sia cretino uno che ha fatto lo stesso lavoro per vent'anni e ora deve solo spiegarlo a gente che già lo mastica.
in ogni caso, provo a fare da intermediario io.
Uno per Uno.


BUFFON:
Aveva il menisco lussato, poi ce l'aveva quasi rotto, ora è fratturato. Ha deciso di "tenere duro" per altre due partite.
OPERATELO. Se il risultato deve essere quello di prendere 4 goal senza nemmeno provare a lanciarsi allora sbattete dentro Manninger che il suo sporco lavoro lo fa.

CACERES:
Aprite il manuale del calcio alla pagina "non scivolare nel culo di qualunque attaccante, in qualunque minuto, in qualunque risultato, di qualunque partita se è in area". traducetelo in uruguagio, spagnolo e inglese e fateglielo recitare a memoria.

GROSSO:
Spiegategli che se un mancino usa anche il destro, soprattutto se è necessario, non lo arrestano mica. così eviteremmo palle perse (o magari ancora perse ma venti metri più avanti) e retropassaggi a Buffon, quello col menisco rotto e la mania di dribblare.

MELO:
Attaccategli il cartello "vendesi" sulla schiena.

DIEGO:
inseritegli un apparecchio che rifila una forte scossa elettrica alle natiche ogni volta che dai trequarti torna verso la metà campo, tagliategli i capelli, e fate in modo che quando parte abbia almeno 3 compagni nelle immediate vicinanze che gli ruotano attorno e si propongono.

CAMORANESI:
lo stesso apparecchio di Diego, che però spara scosse elettriche quando l'italoargentino tiene la palla ai piedi per più di 7-8 secondi.

AMAURI:
Mandatelo in crociera di nuovo, e li spiegategli che visto che in italia fischiano fallo quando starnutisci addosso a uno, è impensabile che il suo unico gioco sia usare la prestanza fisica.

POULSEN:
Se proprio deve giocare, insegnategli il gioco della patata bollente. Poi ditegli che ogni volta che gli arriva la palla questa diventa una patata bollente, e deve passarla immediatamente al PRIMO giocatore bianconero che vede, ad eccezione di Tiago, Molinaro e i giocatori di Siena e Udinese.

MARCHISIO:
Clonatelo.



FERRARA:
Qualcuno gli spieghi di scegliere uno, 1, UNO, schema di gioco e usarlo.
Piuttosto cambi i giocatori ma non il modulo. Nessuno è indispensabile, chiunque può giocare degnamente se ha un modulo di riferimento.

2 commenti:

marco99 ha detto...

Non si potrebbe attaccare il cartello vendesi pure sulla schiena di poulsen? o al massimo "regalasi"?
un abbraccio e complimenti per il post

Anonimo ha detto...

Dovresti allenare tu la Juve.
O io.

Missy