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mercoledì 27 ottobre 2010

Quando il gatto parla, i topi tremano

Stasera, come non mi succedeva da tempo, ho all'improvviso provato un'ottima sensazione che mi lascia un sorriso da ebete persino ora mentre scrivo.
Da 4 anni soffriamo, da 4 anni siamo i ladri.
Da pochi mesi le cose stanno cambiando grazie al Direttore.
Invece, come sempre, giornali e annessi mantengono la loro linea: censura su farsopoli tranne che qualche trafiletto che potrebbe sembrare a loro favore.
Ad esempio, se un testimone in udienza dicesse

"era tutto regolare, la juve era l'unica pulita e ne ho le prove, è tutta una farsa, Moggi faceva paura per quanto era bravo"

la Gazza riporterebbe

"Moggi faceva paura"

Questo perchè quello che succede a Napoli non può e non DEVE essere dato in mano al popolino, lo stesso popolino che è rimasto a Paparesta nello spogliatoio.
Sai che casino verrebbe fuori.

Quindi tutti in silenzio, incrociando le dita, magari tremando nell'ombra.

Poi un giorno, OGGI, parla il Presidente.
Dice qualcosa di concreto. Dice "faremo", dice "richiederemo", e farcisce tutto con i termini ORGOGLIO GOBBO.
Passa pochissimo tempo e tutte le tv sono in crisi.
Gli estremisti antijuve sono disperati, vacillano, straparlano. Quelli che (annusando il tutto questa estate) hanno iniziato a togliere il piede dall'acceleratore riportano tranquillamente la notizia.
La gazza, irriducibile, riporta il tutto CONDENDO la verità con ciò che può.
Bellissima la parentesi "(nel quale CDA è stato approvato il bilancio, in passivo di 11 milioni)" in un articolo su calciopoli.

Prima o poi sarebbe successo che qualcuno di opportuno, come il nostro presidente, avrebbe preso posizione ufficialmente.
L'ha fatto, ha parlato.
E tutti impazziscono.
chissà cosa succederà quando oltre a parlare inizierà a fare.
Tutti si impiccheranno.

Ed era ora cazzo.

giovedì 23 settembre 2010

Il nuovo calcio pulito

Non vi annoierò con gli anni passati, dal 2006 a ieri.
Parliamo solo di oggi.

Il male del calcio è stato estirpato, Moggi è radiato. Anzi è radiato più volte. Ogni settimana lo radiano, eppure è ancora lì.

Finalmente la serie A può assaporare il calcio pulito, niente più errori arbitrali, ammonizioni preventive e così via.

Cavani segna contro la Fiorentina, la palla non è però entrata.
La settimana dopo la Fiorentina segna un goal regolare che viene però annullato.
Poi Nagatomo fa un fallo in area, ma viene espulso un suo compagno che, già ammonito, si vede sventolare un secondo paradossale giallo per fallo da rigore.
Burdisso commette un fallo su Conti da ergastolo senza indulti vari. La squalifica copre giusto giusto le giornate che mancano per arrivare all'inter.

Siamo a fine settembre e ho già perso il conto dei rigori dati all'inter, ero lì lì per ricordarmi quanti non gliene avessero dati contro, ma dopo Palermo ho perso pure quel conto.

Ah già, siccome sono imparziale vorrei anche ricordare i due goal in fuorigioco della Juve con la Samp.

Infine, ieri la Roma si vede negare 2 rigori (così ho letto) ma subire un'espulsione per un intervento sulla palla fuori area. Rigore e espulsione per Mexes, centrale difensivo.
Contro chi gioca la Roma nel weekend?
Si, esatto.

sabato 18 settembre 2010

L'informativa che non c'è

Ottimo lavoro dei ragazzi di ju29ro.
Farsopoli, nel 2006, non nacque da alcune intercettazioni uscite sporadicamente (com sta succedendo adesso in casa Onesti per dire).. bensì dalla "pubblicazione misteriosa" di due informative dei carabinieri, i quali hanno ascoltato le intercettazioni, hanno fatto un loro commento, hanno interpretato quello che hanno ascoltato, e hanno appunto scritto le informative.
che in maniera misteriosa sono state illegalmente diffuse al pubblico e hanno dato il via alla Farsa.

Se i carabinieri avesse fatto un'informativa dopo aver ascoltato TUTTE le telefonate relative all'inter, o forse anche non tutte ma qualcuna, questo sarebbe stato il risultato:

http://download.ju29ro.com/files/L%27informativa_che_non_c%27e%27.pdf

Immaginate come sarebbe ora il panorama se questa informativa fosse uscita insieme a quelle in attacco della Juve.

Diffondete.

venerdì 17 settembre 2010

Il Recupero

Non ho nessuna voglia di commentare la partita di stasera. Ci sarebbero un sacco di note negative ma anche qualcuna positiva.
E' proprio la voglia che mi manca.
Quindi condividerò con voi solo una cosa:

Ormai, ad ogni partita della Juve, quando scatta il 90° minuto, e si apre la mascherina del recupero.. dentro di me inizio a provare le stesse cose che si provano mentre si guarda un film horror e sta per arrivare la scena madre.
Non sto scherzando. Vedendo la partita con un mio amico ho iniziato ad agitarmi: "3 minuti? ma siamo pazzi? Dio mio.. Dio mio.." e lui "ma sei scemo? la state dominando, perchè ti preoccupi? Anzi non sei contento che ti godi qualche minuto in più per poi festeggiare?"

e poi.. il silenzio..
La morte nel cuore..
La voglia di piangere..
Il risultato passa in secondo piano, la competizione in cui stiamo giocando in terzo, le facce dei giocatori in quarto..
Conta solo una cosa.. abbiamo preso un ALTRO goal all'ultimo minuto.

mercoledì 15 settembre 2010

Ecco dove la Juve continua a vincere




Assolta la Juve sulle violazioni fiscali - Il giudice torinese Eleonora Monserrat Pappalettere, accogliendo la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura della Repubblica, ha chiuso il caso apertosi con un accertamento della Guardia di Finanza sui bilanci societari dal 2005 al 2008. Archiviate dunque le posizioni di Blanc, di Cobolli Gigli e della Triade, da cui il duo Blanc-Cobolli aveva mutuato l'abitudine di mettere tra le passività i costi delle provvigioni dei procuratori dei calciatori, come era ed è prassi consolidata della maggior parte dei club di A. Per la Guardia di Finanza non erano oneri deducibili e sarebbe toccato ai calciatori pagare i procuratori. Il magistrato, accogliendo le osservazioni contenute nella memoria difensiva dell'avvocato Michele Briamonte, legale della Juventus, ha rilevato che "non è acquisita né appare acquisibile la piena prova dell'esistenza di una procura fra singoli giocatori e i procuratori-intermediari. Sicché non appare smentibile con sufficiente certezza la tesi difensiva secondo cui i costi relativi all'intermediazione sarebbero di competenza della società calcistica e come tali detraibili in quanto inerenti all'esercizio dell'impresa".


Insomma, ennesima accusa rispedita al mittente.
Il tutto in attesa del primo ottobre, quando si riapre a Napoli il capitolo Farsopoli.

La nuova stagione processuale inizierò con il turno della difesa, e il protagonista principale sarà L'Onestissimo Presidente (sempre che non riesca a svicolare e a non presentarsi). I difensori di Moggi hanno detto che addirittura molti teste difensivi sono superflui e non verranno chiamati, in seguito alle figure barbine dei teste portati dall'accusa.
E le prime sentenze si aspettano per la fine dell'anno.

Ah, se ci sarà da ridere.

lunedì 13 settembre 2010

La Frase del Giorno

"Ok si era detto che non possiamo vincere lo scudetto, ma possiamo vincerne almeno una?"

Questa è la frase che mi ha colpito più di tutte ieri, sul forum VecchiaSignora.
Ironie a parte, mi sento di andare controcorrente.
E' vero che abbiamo preso un punto in due partite, ma una prestazione spesso non va letta esclusivamente in chiave classifica.
Ieri, per la prima volta in parecchi mesi, ho visto una Juve che lotta, che pressa, che segna, che va sotto e reagisce, che si vede raggiunta e segna di nuovo.. bisogna considerare che abbiamo una squadra i cui meccanismi nemmeno vanno provati, addirittura vanno creati da zero.
Krasic è un ottimo acquisto (segnale che il made in italy a tutti i costi è una boiata), Pepe ha iniziato a scalpitare, Del Piero è tornato a fare qualche dribbling e anche un po' a correre (anche se è vero che ormai 90 minuti nelle gambe difficilmente ce li ha ancora).
Tutto sommato nella giornata dei risultati assurdi, compreso il Barcellona per dire, un 3-3 contro la Samp dell'invasato Cassano non è così tragico.
Piu' di una volta ho detto che per almeno un mese dobbiamo abituarci e sopportare risultati come questo, ma quando il gioco si amalgama e la difesa si organizza non ce ne sarà per nessuno.
Credetemi.


Ah, se fosse entrato quel tiro sottoporta di Iaquinta :(

mercoledì 1 settembre 2010

L'ultimo anno

5 anni fa il buon Blanc disse che ci sarebbero voluti 5 anni per costruire una grande Juve.
Questo è il quinto anno, e per amore della pace concedo al mio cuore di tifoso la possibilità che intendesse "5 anni escluso il quinto", perchè se dovesse essere questo il primo anno di rinascita.. beh, cari miei.

E' stata un'estate strana.
Il mercato è stato diametralmente diverso da quelli a cui ci aveva abituato il tagliacarte Secco.
Non sono arrivati nomi veri, sono arrivati invece tantissimi "operai", come Delneri ha sempre chiaramente proposto e chiesto.
Non una Juve che punta alla vittoria di tutto con Diego e Melo, ma una Juve che torni ad essere squadra.
Marotta ha fatto un ottimo lavoro economico, un po' meno ottimo dal punto di vista sportivo.

La prima cosa che mi viene in mente è l'Europa League.
Con Amauri fuori un mese, Iaquinta desaparecido come al solito, Quagliarella impossibilitato a giocare nella coppa fino a febbraio, e Martinez fuori un mese.. il nostro attacco è composto dall'unico Del Piero per buona parte dell'inverno.

La seconda cosa che mi viene in mente è appunto l'attacco.
Non abbiamo un giocatore che garantisce da solo una ventina di goal a stagione.
Purtroppo non ne abbiamo nemmeno uno che ne garantisca una quindicina.

La speranza è una. Delneri deve riuscire ad amalgamare bene i giocatori, creare affiatamento, creare tattiche, creare gioco.

Se succederà (come penso) lo vedremo come minimo tra un mesetto, almeno.
Questo vuol dire tenere duro per altre 2 o 3 probabili sconfitte/pareggi. (Ma un titoletto potremmo portarlo a casa, poi.)


Se non succederà.. ahimè.
Spero però sia stata l'ultima estate di angoscia.

mercoledì 25 agosto 2010

Facciamo chiarezza

Recentemente il Presidente Onesto ha rilasciato una dichiarazione un po' particolare ai microfoni del TG1.
Ad una critica del giornalista che gli faceva notare come la squadra più rappresentativa d'Italia avesse ZERO italiani in rosa, l'Onestissimo rispondeva:
« Io sono fiero di aver dato all'Italia una squadra che vince - risponde Moratti - e poi meglio essere multietnici che comprare le partite...»


Mi piacerebbe parlare di caduta di stile, ma non è così, essendo lo stile per l'appunto uno straniero, in casa nerazzurra.

Ma dopo un giorno ecco la risposta un po' inaspettata di Elkann, nei primi secondi:




Questa sì, è una caduta di stile. Perchè il buon Elkann non ha minimamente capito che l'Onestissimo NON si riferiva alla Juventus!

Mi spiego meglio, aritcolo del Times:

Angelo Moratti era un imbroglione e l'unica cosa buona che si possa dire di suo figlio Massimo è che s'è messo alle spalle le malefatte del padre (Su questo avrei i miei dubbi). Questo è quanto sostenuto sabato dal londinese Times che ha ripreso - nella rubrica di Brian Glanville titolata sulla "storia gloriosa ma macchiata" dell'Inter - la confessione dell'arbitro ungherese Gyorgi Vadas su un tentativo di corruzione da parte di Moratti sr. prima della semifinale di Coppa Campioni col Real Madrid del 20 aprile '66: denaro, orologi d'oro ed elettrodomestici in cambio di rigori.

Il quotidiano scrive dunque che "le vittorie dell'Inter degli anni '60 furono frutto di corruzione e imbrogli nei quali Angelo Moratti giocò un ruolo cruciale in un sistema messo in piedi da due uomini ora deceduti: Deszo Holti, faccendiere ungherese, e Italo Allodi", definito "serpentine".

L'Inter,si sostiene, fece offerte per tre anni consecutivi agli arbitri delle semifinali e le prime due volte, nel '64 e '65, la cosa funzionò, ai danni di Borussia e Liverpool. La terza no, perché Vadas (le cui rivelazioni furono pubblicate nel libro di un giornalista ungherese), rifiutò una somma con cui avrebbe potuto comprarsi 5 Mercedes: 10 per un rigore all'ultimo, addirittura 25 per un rigore ai supplementari. Il giorno della partita Vadas fu ospite di Moratti nella sua villa e ricevette un orologio d'oro. Moratti promise anche televisori ed elettrodomestici.



Tutto risolto!
Onesto Junior si riferiva ad Onesto Senior!

martedì 6 luglio 2010

Campagna acquisti: volume 1

Faccio una breve analisi personale del calciomercato in entrata della Juve fino ad ora:

DEL NERI:


Approda alla Juve un allenatore umile quanto solido.
Il contratto di benitez era già firmato, pronto all'annuncio ufficiale, quando Agnelli di colpo fa retromarcia. Agnelli ne capisce di calcio, a detta di Moggi, quindi mi fido. Senza contare che come ai buoni vecchi tempi, lo scarto bianconero Benitez è finito all'Inter. Azione con retrogusto nostalgico.
Gigi non ha un palmares ricco, ma è vero che ha avuto a disposizione sempre e solo pseudo-squadrette portandole al miracolo.
Senza contare che anche Lippi (al suo primo ciclo) non aveva vinto niente.
VOTO: 7,5


PEPE:


discreto campionato, il suo ultimo. Flop al mondiale.
E' stato preso a 2,6 milione con opzione di diritto di riscatto.
Simone è un'ala veloce con buona intelligenza tattica, caratteristiche amate dal nostro nuovo allenatore.
La pecca è che forse non è ancora maturo per una squadra blasonata come la nostra, e forse non ha sviluppato (per abitudine) la mentalità del "quest'anno si deve portare a casa un trofeo).
VOTO: 6,5 sulla fiducia


MARTINEZ:



Acquisto da 12 milioni sull'unghia.
Jorge è un ottimo attaccante, instancabile, veloce. L'unico problema è la fragilità fisica che lo porta di frequente a diversi infortuni, e a vinovo sfonda quindi una porta aperta.
Tuttavia Martinez ha un gioco frizzante, a tratti brasiliano, che gli permette di giocare con spontaneità e non con pressioni addosso. Mi ha colpito nell'ultimo anno (l'ho comprato al fantacalcio sulla fiducia e mi ha regalato soddisfazioni) e soprattutto ha segnato all'inter un goal da antologia. A Catania lo rimpiangono e gli augurano buona fortuna. Ha scelto la Juve benchè la lazio offrisse un ingaggio maggiore.
Cosa principale, e forse più importante di tutte, segna.
VOTO 7,5

STORARI:



Ottimo portierone, secondo me.
Buffon out per ernia (operato ieri, mi farò dire da lui com'è andata visto che tra poco tocca me :( ) fino a gennaio almeno, la nostra porta sarà murata dal portiere che ha lavorato molto bene alla Samp e anche al Milan.
Lo scorso anno ha avuto una media di poco meno di un goal subito a partita. Sembra tanto, ma noi abbiamo avuto l'anno scorso di quasi due goal subiti a partita. E para anche qualche rigore.
A lui avrei preferito soltanto Sirigu.
Per lui 4,5 milioni divisi in 3 anni.
VOTO 8


BONUCCI:



Leo, per circa 15 milioni è Bianconero.
Vero perno difensivo del bari che ha strabiliato, nel suo primo anno di risalita.
Ottimo centrale, ha avuto poco spazio in nazionale ed è un peccato visto che avrebbe fatto sicuramente meglio del nostro Emirato Emigrato.
Giovane, voglioso di vincere, proveniente dalle giovanili degli onesti.
Gli stessi onesti che lo volevano ad ogni costo, ed ora all'improvviso è meglio Ranocchia.. quello rotto e fermo da mezzo anno.
VOTO: 8


LANZAFAME:

Non mi spreco per la foto, giocatore modesto, può anche fare il suo ma sicuramente non è il colpo grosso di questa estate.
Unica nota semi-positiva: prima doppietta della sua vita a Torino contro la Juve, non ha esultato a nessuno dei due goal.
VOTO: 6

giovedì 1 luglio 2010

Ci sono ancora

scioperi per schifo, ricerche di lavoro, e due (dico due) ernie al disco (o meglio a due, dico due dischi diversi) tuttora attive nel divorarmi la schiena, mi hanno tenuto lontano dal blog.

quando la mia juventinità tornerà fiduciosa riprenderò il mio "lavoro" qui sopra.
nel frattempo sappiate che vi seguo e vi leggo nei vostri blog.

a presto.

mercoledì 14 aprile 2010

Ecco l'associazione a delinquere:

Dopo Roma-Juventus (1-2), durissimo litigio e scambio di accuse tra il presidente federale Carraro e il designatore Bergamo.
Carraro: “Le dico mi raccomando… Se c’è un dubbio, per carità, che, che, che, che il dubbio non sia a favore della Juventus dopo di che succede… Gli dà quel rigore lì!?”.
Bergamo: “No, no, ma non è il rigore, purtroppo ha sbagliato l’assistente”.
Carraro: “Mo la cosa grave è il rigore? Guardi là… Il sintomo… Il sintomo… Che, che, che io evidentemente sono una persona che non conta un c… Che non conta un c…”. Bergamo: “Nooo”.
Carraro: “Però, però, stia attento Bergamo. Stiate attenti perché io sono stufo, sono molto stufo! Il sintomo che non conto un […] è che si dà un rigore che comunque è al limite dell’area! Allora quando un arbitro dà un rigore al limite dell’area, vuol dire che gli scappa che la Juventus voglia… Debba vincere la partita!”.
Bergamo: “Ehh, questo uhhehh Racalbuto era preparato a non… A fare il contrario sul campo”.

Carraro: “E beh, è evidente allora… Allora guardi”.
Bergamo: “Sul campo”.
Carraro: “O lei mi dice le bugie a me! opp… No guardi… Guardi Bergamo… o lei non conta un c…
Carraro: “Comunque io, eh, guardi, Bergamo io… Io… Sono una persona ehhe che, ehh, detesta essere presa in giro! Proprio detesta essere presa in giro. Io mi vergogno di essere presidente della Federcalcio! Però non intendo stare a guardare lì come un cretino! Io mi vendico! E’ chiaro?”.
Bergamo: “Sì sì, lei può fare tutto quello che vuole! Io so…”.
Carraro: “Ma no”.


e poi:

Prima di inter-juve (2-2)
Bergamo: "è uscito Trefoloni"
Carraro: "va bene, basta che non favorisce la juventus"
Bergamo: "ma non credo.. abbiamo messo lui, Collina e [non mi ricordo]"
Carraro: "Se usciva Collina e sbagliava non me ne fregava un caxxo. Perchè nessuno aveva sospetti, ma se sbaglia Trefoloni succede un casino"
Bergamo imbarazzato: "ma .. no.. mmm, abbiamo messo apposta Trefoloni che non arbitra la juve da 3 anni"
Carraro: "Non me ne frega un caxxo chi arbitra. Lunedì poi c'è la riunione di Lega, quindi mi raccomando, non sbagliare a favore della Juventus"
Bergamo tremante: "va bene.. va bene"

mercoledì 7 aprile 2010

Paco D'onofrio. (Il grassetto non mi piace)

«Calciopoli non reggeva e ora, a tre anni e mezzo di distanza, la verità viene a galla. L’assegnazione dello scudetto 2005/06 deve essere ridiscussa». L’avvocato Paco D’Onofrio, 38 anni, esperto di diritto sportivo e difensore di Luciano Moggi nel processo dell’estate 2006 sembra molto sicuro di sé e spiega a ‘Libero’ anche il perché nei prossimi giorni il processo di Napoli riserverà altre sorprese: «Tutto l’impianto accusatorio del procuratore Palazzi si è rivelato errato, spero che lui e la Federcalcio abbiano il coraggio di prenderne atto».

Intanto è stata annunciata l’apertura di un fascicolo.
«Bene, ma è un atto dovuto.
Solo avviando formalmente un’istrut – toria, la Procura federale acquisirà
le prove raccolte dal Tribunale di Napoli. Altrimenti come potrebberoesaminare le intercettazioni delle telefonate tra Bergamo e Moratti? Non certo prendendole dai giornali».

A proposito delle telefonate tra i dirigenti interisti ed i vertici arbitrali: per il momento le conversazioni note non sembrano preannunciare alcuna ipotesi di reato.
«Secondo me, invece, quelle telefonate hanno lo stesso tenore e gli stessi contenuti di molti stralci presi in considerazione durante il processo di Calciopoli».

Cioè?
«Emerge lo stesso clima amicale, la stessa appartenenza della dirigenza dell’Inter ad una struttura che, nel 2006, venne definita nelle motivazioni come sistema di nascondimento. Un sistema, cioè, di cui la Juventus e Moggi erano gli ideatori e i fautori e da cui altre società, compresa l’Inter, erano escluse. Da quanto noto finora, è evidente che così non era».

È la tesi di Moggi al processo penale di Napoli: non un solo colpevole, ma tanti colpevoli. O meglio: o tutti colpevoli, o tutti innocenti. Non si rischia di gettare fumo su una pagina già abbastanza complicata?
«Al contrario, occorre fare chiarezza su quei mesi convulsi da cui nacque, per volontà della Figc, lo “scudetto degli onesti”».

Quello della stagione 2005/06, assegnato a tavolino all’Inter.
«Esatto. Le intercettazioni riguardavano il campionato 2004/05, ma le sanzioni arrivarono tutte nella stagione consecutiva, perché secondo la Procura, anche in assenza di prove, il sistema non poteva essere morto nel maggio 2005. Allo stesso modo, anche i presunti “reati” dell’Inter dovrebbero venire scontati nella
stagione successiva».

Però c’è il rischio prescrizione.
«Vero. Per il vecchio codice, la prescrizione interviene dopo 4 anni. Il nuovo, in vigore dal marzo 2007, estende i termini a 8 anni ma non è retroattivo. Quindi per tutti i reati antecedenti al 2007 vale la “vecchia” prescrizione».


Sempre ammesso che l’Inter abbia commesso reati sportivi, non rischierebbe penalizzazioni o sanzioni.
«No, così come non potrebbe venir squalificato, per esempio, nemmeno Massimo Moratti. E non dimentichiamo,comunque, cheil peso dei reati contestati alla Juventus all’epoca fu decisamente superiore a quello ipotizzabile oggi per l’Inter».


E allora perché lo scudetto 2006 sarebbe “a rischio”?
«Perché fu tolto alla Juve e assegnato all’Inter per questioni morali. Si premiava la prima società in classifica tra quelle non coinvolte nello scandalo Calciopoli. Venendo meno a mio parere quel presupposto, è ipotizzabile una riassegnazione».

E in questo caso non ci sarebbero termini di prescrizione?
«No, perché la Procura acquisirebbe nuove prove e la Figc, in base a queste, dovrebbe decidere il da farsi. E per la Federazione non c’è prescrizione».

Poniamo che la Procura decida di tornare sui propri passi e indurre la Figc a revocare lo scudetto 2006. Cosa ci si dovrebbe aspettare dopo?
«La Federazione potrebbe decidere di non assegnare lo scudetto, oppure darlo alla squadra giunta alle spalle dell’Inter nella classifica “rimodellata”, cioè la Roma, come prima delle escluse dalle intercettazioni».

Quante possibilità ha la Juve di riaverlo indietro?
«Secondo me può sperare. Se viene meno il presupposto dei bianconeri come “manovratori” del sistema, ma semplici “utilizzato – ri” sebbene privilegiati, crollaanche l’impianto delle aggravanti: dagli scudetti revocati alla retrocessione in B».

Sulla retrocessione, è plausibile che la Juve chieda un risarcimento alla Federazione?
«Sì, anche se deve aspettare la fi-ne dei processi penali.
L’avvocato dei bianconeri Zaccone si è detto possibilista… È un segnale che il vento è cambiato».

Revisionismo?
«Buon senso. Quanto emerso sta facendo ricredere anche i più irremovibili colpevolisti del 2006. Spero che Palazzi e la Figc, che allora non agirono in malafedema sulla scia di un clima isterico, pongano rimedio all’aberrazione di un processo celebrato in 20 giorni».

Blanc, scorta armata. Vinovo, Digos.

Cosa diavolo succede in questo triste mondo bianconero?
Blanc, dopo diverse minacce, gira con una scorta armata. Capisco che il rischio sia VERAMENTE alto, ma un poco di dignità non guasterebbe. Qui si rasenta il ridicolo alla "fuga da new york". La cosa veramente strana è che una persona odiata da tutti, minacciata di morte, terrorizzata.. invece che dimettersi o PERLOMENO dire la sua su queste miracolose vicende di Calciopoli2, difendere la Juve, cercare di riparare qualcosa.. se ne va a Cannes, sta in silenzio, e gira coi Robocop a difesa.
Cosa diavolo succede?
Inoltre:


TORINO
Giocatori in fila indiana, facce tristi, umore sotto i tacchetti. Nessun sorriso. L’allenamento di ieri della Juve è cominciato così per la sedicesima volta in questa stagione, tante sono le sconfitte da agosto ad oggi e le conseguenti sfuriate dei dirigenti nel chiuso dello spogliatoio. Ma questa volta i giocatori hanno un motivo in più per preoccuparsi, perché in caso di nuovo fallimento contro il Cagliari saranno loro a pagare. Di tasca propria. Dopo averle provate tutte per ridare motivazioni a un gruppo allo sbando, la società ha deciso di usare le maniere forti, congelando gli stipendi fino a quando i risultati non saranno di nuovo all'altezza.


Abbiamo raggiunto ufficialmente il livello di squadra qualunque. Un'Atalanta, per dire. Un Livorno.

mercoledì 31 marzo 2010

E' tutto intorno a te

COMUNICAZIONE GLMDJ

Le telefonate ci sono!

Come riportato sul nostro forum dall'assistente di Luciano Moggi, le telefonate di cui da anni parlano sia l'ex direttore generale della Juventus che l'ex designatore Bergamo ci sono ed in un numero molto consistente. Inutile sottolineare come queste telefonate, in quanto misteriosamente ritenute meno "compromettenti" di quelle di Giraudo e di Moggi agli occhi di procura e Auricchio's team, recitino una parte molto importante nel processo di Napoli, e che per questo non verranno divulgate al volo né saranno divulgate - nella loro totalità - prima delle prossime udienze. Quello che possiamo fare oggi è dire che non stiamo parlando di semplici tabulati e chiederci: perché l'ex designatore Paolo Bergamo chiama Giacinto Facchetti alle 16:47 del 3 gennaio 2005? E perché Giacinto Facchetti chiama, sempre Bergamo, solo due giorni dopo, alla vigilia di Livorno-Inter (18:33 del 5 gennaio 2005)? Cosa si sono detti? Un semplice scambio di auguri per la befana?


il 14 aprile, in tribunale, si inizierà a ridere di gusto.

EDIT:

Dopo la notizia riguardante le telefonate tra Bergamo e Facchetti , viene svelata ora, data e contenuto di una telefonata tra l'ex designatore Paolo Bergamo ed il patron dell'Inter Massimo Moratti.
Il 10 gennaio 2005 ore 12.20 Bergamo chiama Moratti, e dopo i convenevoli il designatore comunica a Moratti che avrebbe pensato a Gabriele per l'Inter e Moratti risponde che va bene.
Il 13 gennaio 2005 si giocherà Bologna-Inter di Coppa Italia, terminata con la vittoria dell'Inter per 1-3 e l'arbitro era Gabriele.



Articolo pubblicato su


venerdì 26 marzo 2010

domenica 21 marzo 2010

New Holland 09-10: annata dei record

1) Ranieri in carriera non aveva mai vinto contro la Juventus

2) Totti non aveva mai segnato a Torino contro la Juve

3) La Roma non batteva la Juventus da 7 anni, da quel famoso 4-0 a Roma

4) Il Chievo Verona non aveva mai battuto la Juve nella storia

5) Il Catania non ci batteva dal 1963

6) Mariano Izco ha fatto contro di noi il suo primo gol in serie A

7) Il Milan non ci batteva dal 2003-2004 a Torino

8) Il Bayern Monaco ci ha inflitto la sconfitta più sonora in casa nella storia della Champions

9) Nella storia della Coppa dei Campioni non eravamo mai retrocessi in Uefa

10) Non perdevamo contro il Napoli in casa dal 1988 quando c'era Maradona

11) Del Piero non è mai stato a secco di goal per un girone intero (tranne anno di stop nel 98)

12) La Samp non vinceva in casa dal 95

12bis) Del Neri non aveva mai battuto la Juve

13) Non abbiamo mai avuto così tante sconfitte fino a questo punto della stagione

14) Non abbiamo mai fatto 15 partite consecutive subendo goal

15) Non abbiamo mai avuto così tanti infortuni in (QUASI) una stagione: 62 per ora

16) Il nostro obiettivo dichiarato non è mai stato il 4° posto, nemmeno nell'anno della "promozione"

17) il Siena non aveva mai fatto punti a Torino

18) La contestazione più pesante finora era stata di un mesetto perchè Capello non metteva Del Piero Titolare

19) La Juventus non era mai stata eliminata da TRE coppe in un anno, men che meno in TRE mesi

20) Non mi sono mai chiesto "cos'altro potrà mai succedere?" nei miei 24 anni in bianconero

Salvare la stagione: il quarto posto basta?




Quest'anno tutto quello che poteva andare male è andato alla fine peggio. Contro ogni previsione estiva, quando grazie ai colpi
Melo-Diego eravamo i campioni di Ferragosto, ogni obiettivo si è pian piano sgretolato sotto i nostri occhi con una tempistica al limite del fastidioso. Da settembre non abbiamo mai avuto una vera striscia positiva di vittorie, o quantomeno una striscia di buone prestazioni.
Siamo riusciti a uscire da qualsiasi competizione abbia avuto la fortuna di ospitarci. Fortuna per gli avversari, si intende.
Campagna acquisti discutibile, allenatore alle prime armi rivelatosi inadatto, nuovo allenatore già sotto esame dopo due partite chiuse con sette reti al passivo. Certo esiste l'attenuante della lista infinita di infortunati. In maniera quasi Kafkiana, la Juventus riesce a fare infortunare i propri giocatori anche quando sono a riposo. Sembra una sorta di staffetta.
La nostra Signora quest'anno ha toccato il culmine di un fallimento tecnico iniziato nel lontano 2006, tuttavia al giorno d'oggi ha una colpa in più: si fa nuovi nemici. Noi tifosi.
Noi tifosi, che ogni domenica ci avveleniamo il sangue poco per volta. Niente gioco, niente soddisfazioni, giocatori rissosi che insultano la tifoseria, reti subite da chiunque in qualunque momento.
Questa, signori, non è la Juve.
Ed è veramente brutto essere talmente innamorati di questi colori che risulta impossibile andare a fare una gita, alla domenica.
Siamo tutti talmente legati al bianco e al nero che non esiste sciagura tanto grande (e sinceramente non mi viene in mente niente di più tragico di quello che stiamo vivendo) che sia capace di farci mandare a quel paese questa gentaglia responsabile di un orrore nascosto, che sarà visibile a tutti solo tra qualche anno.
Perchè i risultati non sono l'unica cosa negativa.
Per colpa di una dirigenza inadatta alla guida della Juventus, il futuro conoscerà una nuova generazione di tifosi nerazzurri fino al midollo, i cosiddetti bambini "tifo-chi-vince" abituati a sapere che l'Inter è la vittoriosa schiacciasassi, mentre la Juventus è una banda di disperati da serie B.
In questi anni ci hanno rovinato la squadra, le domeniche, il fegato, ed anche le speranze per il futuro.
Quello che c'è da chiedersi è: basta davvero il tanto sbandierato quarto posto?
O forse il minimo da fare è una completa rivoluzione di tutte le persone stipendiate dalla Juventus FC, a partire dal giocatore titolare per finire con il timbracarte in sede?



Articolo pubblicato su

http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=18001

sabato 20 marzo 2010

Esordio da giornalista

Sarà Cassano dal primo minuto

Domani sera al Marassi si gioca una sfida che vale un posto nell'Europa che conta, e Cassano non sarà semplice spettatore. Dopo due mesi il barese rientra in campo da titolare fin dal primo minuto, contro la Juventus, complice l'infortunio di Pozzi. Gigi Del Neri ha dichiarato che la Sampdoria punta molto su Fantantonio per il rush finale di campionato, dieci partite che valgono come dieci finali. Il mister friulano intende mettere sotto una Juventus reduce da una pesante batosta Europea contro gli inglesi del Fulham. "Un risultato che forse complicherà le cose a loro, non certo a noi. Però la Juve è una grande squadra che sa reagire a queste sconfitte". Del Neri, che non ha mai vinto contro la Juventus, ci tiene particolarmente ai tre punti che, grazie al fenomeno di Bari Vecchia, potrebbero arrivare proprio domani sera.


articolo pubblicato su

giovedì 18 marzo 2010

Ore 21:29 - Forse entra Iaquinta

In questi giorni si parlava di opzione per un rinnovo allo Zac a giugno.
Lo Zac in realtà si è divertito a giocare una gara di ping pong con l'arbitro:

Ping: espulsione inventata di Cannavaro, al 25° del primo tempo
Pong: sostituire Candreva (ottimo finchè ha giocato) lasciando Camoranesi e Melo in campo


Ping: rigore molto generoso
Pong: togliere Camoranesi quando ormai la frittata è fatta

Ping: continui cartellini unidirezionali, fermando il gioco nella metà campo costringendo la Juve ai soliti lanci lunghi
Pong: Iaquinta a scaldare la sedia

Poi la sciagurata decisione: sul 4-1 serve per forza un goal a 10 dalla fine, serve potenza, velocità, aggressività, forza.
E mette Del Piero.


Coronamento perfetto di una stagiona iniziata male e destinata a finire male.
Abbiamo iniziato, continuato, e finiremo come una qualunque Roma, Fiorentina, Palermo.
Intanto gli anni passano, la nostra sete cresce.

Caro Elkann, caro Blanc, mi auguro per voi (in caso foste così imbecilli da restare a Torino) che la corda tanto tesa non si strappi, perchè anche nell'assurda ipotesi che qualcosa di buono potrete prima o poi farlo, sarà troppo tardi e avrete perso tutta la tifoseria di una grande squadra che in 5 anni avete fatto a pezzi.

Amen.

martedì 16 marzo 2010

Se non lo vedi, non ci credi: AURICCHIO




Oggi a Napoli terza audizione del Colonnello dei Carabinieri Auricchio, se vogliamo il papà di calciopoli.
Dopo mesi di risate durante l'accusa, arriva il momento della difesa, e il risultato è quasi simile seppur ambivalente: risate ancora più grosse o lacrime di rabbia da parte di noi tifosi?

Il grande accusatore di calciopoli si siede comodo sulla poltrona ma in realtà cade subito.
Si parla di Milan-Juve del 2004-2005, il "pronti via" dell'operazione offside. Quella arbitrata da Collina, quella che ci ha aperto le porte alla serie B. Si analizza la PERFETTA indagine di questi 007 che volevano giustizia per la serie A, e ci si ritrova questo:

«Non abbiamo mai pensato di interrogare i notai che presenziavano ai sorteggi, mai avevano annotato nei documenti ufficiali nulla sulle imperfezioni delle palline e sui colpi di tosse. Non risultavano anomalie ai notai (e i Carabinieri non erano curiosi di chiedere alcunché ai notai stessi, pubblici ufficiali, ndr)». «La griglia di Milan-Juve?», gli chiede l’avvocato di Pairetto, Sena. «Arbitro Collina, poi Farneti e Mitro, quarto uomo Preschern». «No, scusi - ribatte Sena - quella è la quaterna: la griglia?» «No, non la so».

Silenzio in aula, sguardi imbarazzati. E poi:

«Pazzesco: è la partita chiave di quella stagione maledetta e tu non sai neanche la griglia!» L’avvocato Sena incalza: «Ma come, era la partita che decideva il campionato...» Auricchio: «Noi non avevamo attenzionato le partite a seconda della loro importanza. Ci basavamo sulle intercettazioni. Poi per noi la designazione di Collina (in realtà sorteggiato a furor di popolo tra Paparesta e Trefoloni, molte volte accusati di aver commesso errori pro Milan, ndr) era una garanzia».


Fino al culmine:

«ma si ricorda qualcosa di quella partita?
«solo che la Juve ha vinto»

LA PARTITA TERMINO' 0-0



ma oh?

lunedì 15 marzo 2010

Rubrica: Verba Volant, Scripta Manent

In questa rubrica analizzeremo, dopo ogni giornata di calcio, i diversi quotidiani e quello che riportano (fondamentalmente in prima pagina).

Iniziamo:



La gazzetta apre con il classico orripilante gioco di parole: Milan SIdorf con un bel -1 cerchiato di fianco, un elogio al milan e a Seedorf che si porta a solo un punto dalla vetta. Chiaramente è omesso che il chievo è stato derubato di un goal valido. Per tappare i buchi si parla dell'infortunio a Beckham in evidenziato, e un piccolo box dove Moratti è sicuro del passaggio di turno contro il Chelsea grazie ad una garanzia Speciale.
Infine, sopra a NIVEA FOR MEN, un piccolo riquadro dedicato al 300° goal del capitano, e in ancora più piccolo il "da 3-0 a 3-3".
Chissene frega della figuraccia, gli occhi sono tutti puntati sul milan che fa l'impresa al 91° in casa contro il chievo.




Il tuttosport non può deluderci.
In piccolo, ma centrale in alto, ci spiega che il campionato è riaperto.
E come ci si aspettava la Juve occupa solo una colonnina intitolata "questa Juve è roba da matti", giusto due frasette per evitare che la parte centrale (dedicata alla ferrari, qualcosa di vincente legato alla famiglia bianconera) sia vergognosa.
Non una parola sull'inter, piuttosto un box che elogia un inarrestabile novara a +10.



Il corriere dello sport è un pò più approfondito.
L'URLO DEL MILAN che riecheggia ancora. Anche qui nessun cenno al goal annullato al chievo, elogio invece per il meraviglioso (non sia mai fortunato) goal di Seedorf.
Stessa importanza ricopre lo spreco della roma che si fa raggiungere a livorno.
Due commenti appaiati per due squadre appaiate in guerra per il titolo (?)
Qualche box sulla follia della Juve, sul bel bari, sull'infortunio di Beckham.
E ce n'è anche per l'iinter, perchè SEGNA LUI E CIAO CHELSEA.



Il responso è unanime. Il chievo non è stato rapinato e il milan merita il campionato. L'inter vincerà la Champions, la Juve merita la b ed è sparita dall'Europa League.

Bene così.

domenica 14 marzo 2010

Juve-Siena= basta una frase anagrammata

0'pt -> 15'pt:
MERDA, CHE PARTITA PERFETTA!

16'pt-> 93'
st:
CHE PERFETTA PARTITA DI MERDA!



Altro non ho voglia di dire.

venerdì 12 marzo 2010

Fortunati?

Ipotecati i quarti grazie a una juve stellare nel primo tempo, mediocre nel secondo, e fulham ridicolo per 90 minuti.
Dovremo giocarcela anche in inghilterra perchè, come di Zac, il risultato non è che sia rotondo.
Per non passare dovremmo perdere con 2 gol di scarto e non è proprio il caso.
Soprattutto considerando la sconfitta del Liverpool e il livello medio della altre squadre che partecipano alla competizione.
In poche parole, possiamo giocarcela.

Forse siamo stati davvero fortunati ad essere passati in Europa League, dato che gli ottavi di Champion non li avremmo superati nemmeno se qualunque avversario avesse giocato in 9 andata e ritorno.

Magari questo è l'anno buono per portare a casa un titulo, mentre la classifica della serie a si fa sempre più corta.
Se avvenisse il vero miracolo, se l'inter perdesse il campionato e e noi vincessimo la coppa, sarebbe una gloriosa vendetta contro la prima parte della stagione rovinata da un non allenatore e da un non gioco, proprio nell'anno in cui potevamo essere competitivi.

Mentre Zac continua a parlare di compattezza in ogni intervista, la vera nota positiva è l'unità nello spogliatoio che crea serenità in campo.
Una piccola dimostrazione dell'aria positiva che aleggia in casa juve è questo video, relativo al terzo gol di ieri sera.
Andiamo avanti.

sabato 6 marzo 2010

Non contro questi




Se c'è una partita da gestire è questa.
Peccato che ci sia solo questa foto conosciuta, del maiale viola venuto a torino con la maglietta "meno 39" in riferimento a ciò che sappiamo tutti.
Dopo un "rilassamento" (perchè così conviene chiamarlo) forzato contro il palermo, è il caso di riprendere quella parvenza di marcia verso il terzo posto.
Perchè per questo è venuto Zaccheroni.

Notizia positiva, gli alieni hanno restituito Iaquinta alla terra, e oggi sarà in panchina pronto a sostituire Trezeguet nella ripresa.
Possibile turnover anche per Diego che deve rifietare prima di sdebitarsi, come ha detto in una recente intervista.

Tutto qui, vogliamo i 3 punti.

domenica 28 febbraio 2010

Sotto col Palermo

Abbiamo passato il turno.
In maniera un scialba ma l'abbiamo passato. Peccato solo che fossero i sedicesimi, fossero stati gli ottavi saremmo più ringalluzziti d'umore.. invece avremo tra la'ltro due partite in più sulle gambe.

Zac non ha ancora perso e spero che non inizi proprio stasera. E' d'obbligo che il Palermo si accontenti dei 3 punti dell'andata perchè noi proprio non possiamo sbagliare.
L'attuale classifica è:

inter 55
milan 51
roma 50
juve 41
napoli 40
palermo 40

nel peggiore dei casi sarebbe

inter 58
milan 54
roma 53
palermo 43
juve 41
napoli 40

se per caso la ruota dovesse girare potremmo ritrovarci così:

inter 56
milan 54
roma 50
juve 44
napoli 43
palermo 40


PERCHE' NON CREDERCI?

sabato 20 febbraio 2010

FINALMENTE SI COSTITUISCE!




Lo specialotto ha capito che devono essere finite le ruberie varie, e si prepara per la galera!
Il gesto delle manette in pubblico, sotto gli occhi di tutti i media, risuona come una disperata richiesta di essere internato prima dello scontro col Chelsea.
Qualcuno lo accontenti.

Il Codice Mourinho

Che ci crediate o no, è un articolo di REPUBBLICA.IT

Riunione dei vertici Federcalcio e Lega per approvare una serie di 7 variazioni alle NOIF (Norme Organizzative Interne Federali)

1) Il calendario della serie A sarà riscritto, sostituendo alla parola Inter la parola Mourinho. Sabato quindi si gioca Mourinho-Samp
2) Ogni sparata di Mourinho darà un punto in meno in classifica a Juve, Roma, Napoli etc. (Nel caso di oggi: "L'area di rigore di 25 metri" -1 alla Juve; "la società furba" che non vende i giocatori a Mourinho, -1 alla Roma; "De Laurentiis non ha abbastanza soldi per me" -1 al Napoli).
3) Mourinho potrà comportarsi come vuole a bordocampo e sarà esentato da qualsiasi squalifica.
4) Il mercato si svolgerà col metodo della Nba, Mourinho avrà il diritto di prima scelta dei giocatori degli altri. Compreso lo "Ius primae noctis".
5) Mourinho avrà ogni anno un'offerta dal Real Madrid e subito dopo avrà diritto di chiedere un aumento a Moratti.
6) Nessuno potrà superare in classifica Mourinho.
7) Nessuno potrà nominare la parola Champions League in presenza di Mourinho. (19 febbraio 2010)


Finalmente lo specialotto non trova il silenzio alle sue provocazioni, e i nemici che fanno rumore si moltiplicano!

venerdì 19 febbraio 2010

SU LE MANI!




Chissa che sia la volta buona che pian piano la gente smette di parlare..

L'allenatore dell'Ajax, Martin Jol, si mostra assolutamente determinato alla stampa in vista del match d'Europa League contro la Juventus. Ecco alcune delle sue dichiarazioni: "Conosco i problemi dei bianconeri, ma non li dico."

Il vero problema principale della Juve è il cross, tutto qui. Ne bastano due giusti che persino l'allergico al goal li sfrutta alla perfezione.
Ultimamente troppa gente deve incontrare la juve e tira un sospiro di sollievo sentendosi i 3 punti in tasca..
eppure..

Il nostro Capitano è ormai finito a detta di tutti, eppure..

All'amsterdam arena c'era esposto uno striscione vergognoso, soprattutto in ambito europeo: "Grazie a Dio non sono juventino"
eppure..

Apre le danze Sulejmani, ma poi gli olandesi abbassano la testa.
E andiamo avanti così.

lunedì 15 febbraio 2010

Anche vincere non va bene

A fatica portiamo a casa questi tre punti, ma pare che non vada bene.
Forse il rigore non c'era, anzi è probabile.. ma nel complesso abbiamo meritato la vittoria. Poi era anche una giornata speciale per il Capitano sotto molti aspetti.

Eppure è una vittoria malvista da tutti:

Preziosi
"La terna è stata bravissima, merita un dieci, aveva ben tre motivi per dare questo rigore: era fuorigioco, non l'ha neppure toccato ed era fuori area. Mando anche un saluto speciale al guardalinee Copelli, lui sa perché. Non è il primo episodio dubbio che riguarda la Juventus accaduto in questi ultimi tempi, se devono per forza andare in Europa ce lo dicano, quanti biglietti servono: 25? 28? Glielo paghiamo noi un bel tour ai bianconeri. Mi hanno detto che Del Piero a fine partita è venuto a scusarsi con i nostri giocatori. Quasi 450 partite in serie A non gli hanno insegnato la lealtà".

A parte il fatto che preziosi è quello beccato con una valigetta con dentro 500.000 euro per comprare la partita col venezia, il nostro onesto genoano si deve essere dimenticato di almeno due cose. La prima è la partita di andata, dove abbiamo fatto 4 goal ed è finita 2-2, la seconda è la partita dell'anno scorso dove la'rbitro fischia e POI il genoa segna un goal alla fine convalidato.
Mentre per quanto riguarda ieri forse non si è accorto che 10 undicesimi della sua squadra era da ammonizione e forse espulsione, dato che nel secondo tempo ci sono stati talmente tanti falli tattici che sembrava una partita di rugby.
Fuori uno.

Mourinho
Come evidenziato nei miei ultimi interventi, lo specialotto quando vince è il re del mondo, quando perde non si presenta ai microfoni, quando pareggia per grazia di dio se ne esce con frasi di questo genere: «Juve e Napoli sono in guerra,il regalo alla Juve ha creato pressioni».
A sentire lui per noi è sempre natale, loro invece lottano contro gli arbitri cattivoni.
Quindi con un 2-2 a bari si lamenta della mancata espulsione di bonucci (mi pare) tralasciando la mancata espulsione di Maicon nella partita dove hanno osato dare un rigore contro l'inter dopo anni e anni.
Contro la juve c'erano un sacco di rigori per il tuffatore milito, dimenticandosi quando a chievo il trivellone ha risolto un possibile pareggio con un atletico bager misteriosamente non visto.
Contro il napoli all'andata milito a segnato LEGGERISSIMAMENTE in fuorigioco, quindi i non-regali di ieri si compensano tirando in ballo la juve che è stata nettamente favorita dal palazzo.
Fuori due.

calciomercato.com
Così non va. Il calcio è una macchina da soldi complicata e delicata. Ci sono troppo avvoltoi attorno a quel pallone che viaggia sopra la testa dei tifosi, sempre più disgustati da quanto avviene dentro e fuori gli stadi. Diventa difficile continuare a credere che si tratti di semplici errori umani di arbitri in perfetta buona fede. Lo si diceva anche prima di Calciopoli e si è visto come stessero le cose.
Un pareggio sarebbe stato già un risultato da salutare con favore in casa bianconera. Non è stato così grazie all'aiutone del signor Mazzoleni di Bergamo

eeeeh, questa è la storia degli errori pro-juve (uno ogni 10 partite) in cui si DEVE dubitare della buona fede dell'arbitro, mentre i favori pro-"altri" sono sviste giustificate dalla sudditanza psicologia.
Fuori tre

Nella speranza che questa storia del rigore regalato, ad una squadra che arranca a quasi metà classifica, vada avanti fino a domenica prossima per farmi godere in maniera smisurata, ora è tempo di guardare alla sfida di Amsterdam.
Se è vero che il successo porta successo e le vittorie sono la migliore medicina, credo sia ora di alzare la testa in Europa per salvare il poco salvabile.

domenica 14 febbraio 2010

La perla

Un commento al mio ultimo intervento ha sintetizzato alla perfezione la figura dello specialotto.
Questo commento merita una lente di ingrandimento, coi miei complimenti a Iojuventino.

è un imbecille che guadagna tanto. Tutto qui! Vincente poi c'è da vedere: col Porto nell'annus horribilis del calcio (con la Grecia campione e zero big nelle semifinali champions ed europee), col Chelsea quando Abramovich poteva comprare chiunque e gli altri (Arsenal e ManUTD) erano in condizioni pessime. Ora con l'inter che aveva già comprato i campionati. L'avevano preso per la Champions e ha collezionato 365 giorni senza vittorie, una serie di sonore figuracce e nulla più. Perde e non va davanti le telecamere, vince e non dice mai cose intelligenti. Comunicatore dove? Perchè? Quando? Questo personaggio al paese mio si chiamerebbe col suo nome: inizia per cogli e finisce per one!

E ora forza juve.

sabato 13 febbraio 2010

Lui teme




MILANO, 13 febbraio - Josè Mourinho non firma per un pareggio domani a Napoli, ma sa che la sua Inter dovrà fronteggiare un'atmosfera difficile, complice l'attesa protesta dei tifosi contro presunti torti arbitrali. «L'ambiente non è facile per la pressione su avversari e arbitri - osserva Mourinho -. Vedo che se la nostra panchina fa il 10% di ciò che fa quella del Napoli finiamo tutti negli spogliatoi in 10'». L'arbitro sarà Rosetti. «Per me non sarebbe un problema avere Rosetti in tutte le 38 partite del campionato - assicura il portoghese -. Non lo dico perchè siamo felici con lui visto che ha arbitrato quando abbiamo perso con la Samp; l'anno scorso a Napoli ha espulso Maicon che ha saltato la Juve, e poi c'era lui a Bari. Ma Rosetti è il più bravo».


Avremmo bisogno anche noi di un allenatore che riesca a portare a casa i 3 punti prima di scendere in campo..
Da quando lo specialotto è sbarcato nella penisola il nostro calcio ha assunto una caratteristica unica al mondo: le partite degli onesti si giocano in sala stampa durante la settimana, il campo è l'optional conclusivo.

Infatti quando l'inter subisce un goal (se non viene in qualche modo annullato) è raro che la partita termini senza una rissa e senza un capovolgimento di risultato negli ultimi minuti, a cui segue una lamentela pubblica dell'allenatore avversario poi prontamente insabbiata in poche ore.
E' così che quello che ha soldi può in questi anni vincere alla snai!
Basta puntare ogni settimana 100 euro sulla partita dell'inter, e se si seguono tutte le dichiarazioni del portoghese si può scommettere quasi sul risultato esatto!

Ad esempio, punterei 100 euro sul 2 con handicap.
Poi si vedrà.

venerdì 12 febbraio 2010

Ed eccomi qui

Mi scuso per la prolungata assenza.
Non che la mia scarsezza di interventi fosse rovinata dalle magnifiche prestanze dei bianconeri, anzi.
Dovevo semplicemente preparare e passare il mio ultimo esame universitario, missione compiuta.

Torniamo a noi!
Purtroppo l'università mi ha tenuto lontano non solo dal calcio ma anche dai blog miei amici, infatti prevedo un week end di recupero, ma quello che posso dire per ora (senza cadere nel sicuramente ripetuto) è:

due pareggi sono comunque oro colato rispetto al Danette-progetto, io dò fiducia a Zaccheroni e voglio vedere cosa mi combina, e dirigenza fanculo.

Quindi per domani forza juve, visto che mi sto laureando e gli ultimi 3 punti li abbiamo portati a casa che ancora ero al liceo.

sabato 30 gennaio 2010

Come al solito, tocca a noi fare informazione.

Correva l'anno 2004, data in cui la casa editrice Bradipolibri pubblicò un libro a cura di Fabrizio Calzia dal titolo "Il terzo incomodo. Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola". In tale scritto si narra delle accuse lanciate senza peli sulla lingua da parte del Mazzola citato nel titolo; accuse verso la sua società (Inter) e il suo tecnico (Helenio Herrera) all'epoca dei fatti. Ferruccio (lo chiameremo così per differenziarlo dal più famoso fratello, ex n.10 interista, Sandro) sosteneva che all'Inter, in quegli anni (anni '60), ci fosse un "uso disinvolto del doping per potenziare al massimo le prestazioni della squadra e per conseguire i gloriosi risultati poi effettivamente raggiunti". L'Inter, ovviamente, non la prese bene, e l'anno dopo, per opera di Giacinto Facchetti, citò per diffamazione sia la Bradipolibri (e Calzia) che Ferruccio, richiedendo un risarcimento di un milione e mezzo di euro per danni morali.
Si cala in questo contesto ciò che è avvenuto qualche settimana fa a S.Siro, cioè il pignoramento dell'incasso di una partita del'Inter per poter pagare le spese processuali a chi avevano citato. Questa, di fatto, è conseguenza dell'iter processuale di cui vi abbiamo parlato poco fa. Di seguito viene riportata parte della sentenza (datata novembre 2008) del giudice unico Rosaria Ricciardi su questo caso: "(...) il libro è costituito prevalentemente da una serie di racconti che hanno visto come protagonista il Mazzola nel corso della sua carriera, nonché da una serie di testimonianze di molti ex calciatori. Attraverso un racconto chiaro e completo, scevro da espressioni malevole o offensive, gli autori delineano un quadro generale e storico del calcio dell’epoca".
Così si è espresso l'avvocato Alberto Foggia, difensore della casa editrice e di Ferruccio durante il processo, ascoltato da Daniele Benvenuti, giornalista de Il Tirreno: "Una volta incaricato dai miei assistiti, è iniziata la mia opera di raccolta di documenti e testimonianza per difenderli. Nel novembre del 2008 il caso è arrivato davanti al giudice del tribunale di Roma che ha respinto la richiesta di danni avanzata dall’Inter. Dopo la sentenza, le spese che ci avrebbero dovuto pagare, per quasi un anno non sono state liquidate né a me né al mio collega romano. A quel punto, nell’ottobre scorso, ho fatto scattare l’istanza di pignoramento dell’incasso di San Siro per ottenere la cifra dovuta. Una volta notificato l’atto all’Inter, la società milanese si è immediatamente messa in contatto con me per pagare prima che scattasse il termine del pignoramento".
Episodio non proprio gratificante per la società di Massimo Moratti, non solo per il disguido sul pagamento ritardato in maniera esagerata, ma soprattutto per la macchia su uno dei periodi più belli dell'intera storia nerazzurra


PASTICCA NERAZZURRA

Pillole nel caffè. Che Herrera dava ai giocatori. Molti dei quali sono morti. Un ex racconta il doping della Grande Inter. E chiama in aula tutti i campioni di allora colloquio con Ferruccio Mazzola

Sono campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano quelli che passeranno, uno dopo l'altro, in un'aula del tribunale di Roma a parlare di doping. Come Giacinto Facchetti, splendido terzino sinistro e oggi presidente dell'Inter; o come Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez. E ancora: Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, che vuole sentire dalla loro voce - e sotto giuramento - la verità su quella Grande Inter che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo. «Non l'ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto», dice Ferruccio.

A che cosa si riferisce, Mazzola?
«Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno "il caffè" di Herrera divenne una prassi all'Inter».

Cosa c'era in quelle pasticche?
«Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...».

Suo fratello?
«Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi...».

A chi si riferisce?
«Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...».

A parte Picchi e forse Tagnin, gli altri sono nomi meno noti rispetto ai grandi campioni.
«Perché le riserve ne prendevano di più, di quelle pasticchette bianche. Gliel'ho detto, noi panchinari facevamo da cavie. Ne ho parlato per la prima volta qualche mese fa nella mia autobiografia ("Il terzo incomodo", scritto con Fabrizio Càlzia, Bradipolibri 2004, ndr), che ha portato al processo di Roma».

Perché?
«Perché dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell'Inter. Vogliono andare davanti al giudice? Benissimo: il 19 novembre ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare. Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità».

Ma lei di Facchetti non era amico?
«Sì, ma lasciamo perdere Facchetti, non voglio dire niente su di lui. Sarebbero cose troppo pesanti». Pensa che dal dibattimento uscirà un'immagine diversa dell'Inter vincente di quegli anni? «Non lo so, non mi interessa. Se avessi voluto davvero fare del male all'Inter, in quel libro avrei scritto anche tante altre cose. Avrei parlato delle partite truccate e degli arbitri comprati, specie nelle coppe. Invece ho lasciato perdere...».

Ma era solo nell'Inter che ci si dopava in quegli anni?
«Certo che no. Io sono stato anche nella Fiorentina e nella Lazio, quindi posso parlare direttamente anche di quelle esperienze. A Firenze, il sabato mattina, passavano o il massaggiatore o il medico sociale e ci facevano fare delle flebo, le stesse di cui parlava Bruno Beatrice a sua moglie. Io ero in camera con Giancarlo De Sisti e le prendevamo insieme. Non che fossero obbligatorie, ma chi non le prendeva poi difficilmente giocava. Di quella squadra, ormai si sa, oltre a Bruno Beatrice sono morti Ugo Ferrante (arresto cardiaco nel 2003) e Nello Saltutti (carcinoma nel 2004). Altri hanno avuto malattie gravissime, come Mimmo Caso, Massimo Mattolini, lo stesso De Sisti...».

De Sisti smentisce di essersi dopato.
«"Picchio" in televisione dice una cosa, quando siamo fuori insieme a fumare una sigaretta ne dice un'altra...».

E alla Lazio?
«Lì ci davano il Villescon, un farmaco che non faceva sentire la fatica. Arrivava direttamente dalla farmacia. Roba che ti faceva andare come un treno».

Altre squadre?
«Quando Herrera passò alla Roma, portò gli stessi metodi che aveva usato all'Inter. Di che cosa pensa che sia morto il centravanti giallorosso Giuliano Taccola, a 26 anni, durante una trasferta a Cagliari, nel '69?».

Ma secondo lei perché ancora adesso nessuno parlerebbe? Ormai sono - siete - tutti uomini di sessant'anni...
«Quelli che stanno ancora nel calcio non vogliono esporsi, hanno paura di rimanere tagliati fuori dal giro. Sono tutti legati a un sistema, non vogliono perdere i loro privilegi, andare in tv, e così via. Prenda mio fratello: è stato trattato malissimo dall'Inter, l'hanno cacciato via in una maniera orrenda e gli hanno perfino tolto la tessera onoraria per entrare a San Siro, ma lui ha lo stesso paura di inimicarsi i dirigenti nerazzurri e ne parla sempre benissimo in tv. Mariolino Corso, uno che pure ha avuto gravi problemi cardiaci proprio per quelle pasticchette, va in giro a dire che non mi conosce nemmeno. Anche Angelillo, che è stato malissimo al cuore, non vuole dire niente: sa, lui lavora ancora come osservatore per l'Inter. A parlare di quegli anni sono solo i parenti di chi se n'è andato, come Gabriella Beatrice o Alessio Saltutti, il figlio di Nello. È con loro che, grazie all'avvocato della signora Beatrice, Odo Lombardo, ora sta nascendo un'associazione di vittime del doping nel calcio».

Certo, se un grande campione come suo fratello fosse dalla vostra parte, la vostra battaglia avrebbe un testimonial straordinario...
«Per dirla chiaramente, Sandro non ha le palle per fare una cosa così».

E oggi secondo lei il doping c'è ancora?
«Sì, soprattutto nei campionati dilettanti, dove non esistono controlli: lì si bombano come bestie. Quello che più mi fa male però sono i ragazzini...».

I ragazzini?
«Ormai iniziano a dare pillole e beveroni a partire dai 14-15 anni. Io lavoro con la squadra della Borghesiana, a Roma, dove gioca anche mio figlio Michele, e dico sempre ai ragazzi di stare attenti anche al tè caldo, se non sanno cosa c'è dentro. Ho fatto anche una deposizione per il tribunale dei minori di Milano: stanno arrivando decine di denunce di padri e madri i cui figli prendono roba strana, magari corrono come dei matti in campo e poi si addormentano sul banco il giorno dopo, a scuola. Ecco, è per loro che io sto tirando fuori tutto».

lunedì 25 gennaio 2010

Parla Kato 2: Parlo di quel cazzo che voglio

Juventus-Roma 1-2 Del Piero, Totti (R), Riise. Olimpico, Torino

Cosa c'è di strano nel fatto che la Juventus perda a Torino? Nulla, ormai ci siamo abituati.
Cosa c'è di strano nel fatto che la Roma vinca a Torino? Non succedeva dall'ultimo sorriso di Mourinho.
Cosa c'è di strano nel fatto che il gol partita lo abbia fatto, di testa, un norvegese che sa solo tirare delle sapolde incredibili da centrocampo? Poco, meglio lui che Sardo.

Ora, stabilito che di storia della Juventus non ha più senso parlare, perchè dopo calciopoli sembra che 29 scudetti siano stati strappati dalle oneste mani della seconda squadra di Milano, sarà il caso di guardare al futuro e ai possibili scenari che si stanno delineando: si parla di esonerare Ferrara (sarebbe forse più intelligente parlare di quanto sia stato stupido dargli in mano la squadra) e inserire nei meccanismi un "traghettatore" tipo Parlantina Zoff, Vialli (quanti anni è che non allena?) o Gentile (quanti anni è che non allena?). Scelta idiota.
L'unico vanto della Juventus fino all'anno scorso è stato non esonerare allenatori in corsa e, visto cosa offre la piazza, forse è il caso di continuare su quella linea. Una volta raggiunta la salvezza a fine anno si potrà parlare di un nuovo allenatore serio e di fama mondiale, tipo Rafa Benitez.. sarebbe una buona idea..
Siamo quindi arrivati a giugno 2010: abbiamo raggiunto la SALVEZZA, a quello si punta, e risolto il problema allenatore. Non avendo raggiunto la Champions siamo però a corto di soldi (possiamo sperare in un budget di qualcosa come una trentina di milioni di euro, grazie alle cessioni e agli aiuti economici FIAT) e non siamo in grado di spenderli sul mercato perchè è ormai chiaro che Secco ne sa di calcio come io ne so di curling. Finito il mondiale il nostro ds potrebbe essere sostituito da Lippi, che potremmo descrivere come un misto di esperienza dirigenziale alla Renzo Bossi e simpatia mourinhana, entrambe caratteristiche indispensabili per farti vendere un giocatore decente; la soluzione a tutto ciò è mettere alla presidenza qualcuno che sappia davvero fare il suo lavoro, spostare Blanc a gestire il marketing dello stadio o pulirne i cessi, salutare con una riconoscente stretta di mano il ds Secco e sostituirlo con qualcuno che sappia fare una campagna acquisti da favola con un budget da incubo (Marotta, Corvino, Marino.. li conosco solo io?) e lasciare il buon Bettega lì dov'è, visto che è l'unico che pare sappia quel che fa. Se dopo un anno con una dirigenza del genere ed un allenatore come Benitez riusciamo ancora a perdere contro una squadraccia come la Roma per colpa di un taglialegna norvegese (nazione che vanta come sport nazionale lo sci alpino, praticamente un cugino del calcio...) allora sarà il caso di farsi delle domande sui giocatori; solo a quel punto ammetterò che ci sono calciatori, come Grosso, Felipe Melo e Diego, che da un giorno all'altro dimenticano come si gioca a pallone e soprattutto come si tirano fuori i coglioni quando mezza Italia ti spara merda addosso.

sabato 23 gennaio 2010

Avvocato visto dal Capitano

Sono da poco un player della squadra "Ale10+" del sito ufficiale del Capitano.
Posso accedere alle parti "segrete" del suo sito e partecipare a concorsi a premi esclusivi.
Per festeggiare questo evento bianconero che mi dà il sorriso dopo mesi di scempio calcistico, riporto un suo commento riguardo all'Avvocato, visto che l'anniversario della sua scomparsa cade proprio oggi.



Allo stadio c’erano più di quarantamila persone, ma nessuno aveva voglia di cantare. Il presidente Chiusano arrivò molto presto in tribuna e sistemò una delle nostre maglie sulla seggiola che solitamente l’Avvocato occupava al Delle Alpi.
Da quel momento in avanti sarebbe rimasta vuota.
26 gennaio 2003, Juventus-Piacenza, è la prima partita senza Giovanni Agnelli. A me sembrava impossibile anche soltanto pensare a una Juventus senza l’Avvocato. Per me erano, sono e saranno la stessa cosa. Ma dovevamo iniziare a fare i conti con quella realtà.
Che fosse una persona diversa dalle altre lo si potè comprendere dal modo in cui la gente visse il dolore per la sua morte. Due giorni prima della partita andammo anche noi della Juventus alla camera ardente, predisposta al Lingotto. Quello che mi sorprese fu il numero incredibile di persone che facevano la fila per andarlo a salutare per l’ultima volta. Le visite dovevano interrompersi alle sette di sera, ma quel fiume di gente spinse la famiglia a tenere aperta la camera ardente per tutta la notte. Ricordo il momento in cui entrammo in quella stanza e la stretta di mano al dottor Umberto, il modo per dimostrare a nome mio e di tutti i miei compagni quanto eravamo vicini a lui e a tutta la sua famiglia.
Ecco, un po’ di quel silenzio ce lo portammo con noi anche allo stadio, due giorni dopo. Durò ben oltre quel minuto prima dell’inizio della partita, che trascorremmo abbracciati, con il lutto al braccio, in mezzo al campo e in panchina. La sua Juventus in quell’occasione triste gli si stringeva intorno: era la squadra che a fine stagione gli avrebbe dedicato lo scudetto numero 27.
A proposito di dediche, sono pochi i gol che ne hanno avuta una così diretta ed esplicita come quello che segnai in ricordo dell’Avvocato. La curva aveva da poco finito di srotolare una enorme bandiera con scritto: ciao Presidente, qualche volta lo sguardo finiva su quella sedia vuota, ma noi eravamo concentrati, volevamo vincere, perché farlo in quel giorno – il giorno del suo funerale – era ancora più importante.
Il gol arrivò dopo appena dieci minuti e fu uno dei più belli della mia carriera. Zambrotta crossò dalla sinistra, mi liberai in area trovando il tempo giusto per toccare la palla al volo, di esterno destro, e metterla sul palo più lontano, scavalcando il portiere. Sono convinto che quella rete non arrivò a caso. In quell’esecuzione c’erano estro, fantasia, senso del gol: sono sicuro che sarebbe piaciuto all’Avvocato.
Se ci fosse stato ancora, mi avrebbe telefonato di sicuro la mattina dopo. Per mia fortuna ne ho ricevute parecchie, di quelle chiamate. Sempre alle prime luci del giorno. Io facevo finta di essere sveglio da un pezzo, in realtà mi aveva svegliato lui. Una volta presi coraggio e gli dissi la verità: “Avvocato, dormivo”. E lui: “Bene, allora è il momento che si alzi e si prepari!”. Se ci ripenso ancora oggi sento qualcosa dentro. Ho conosciuto poche persone con quel carisma.
Sì, l’Avvocato mi manca. Mi manca da italiano, da juventino, da giocatore della Juventus, da capitano. In fondo credo che manchi a tutto il mondo del calcio, e non solo. Le sue battute, che spesso erano piccanti annotazioni rivestite con un mirato ed elegante senso dell’umorismo, avevano il pregio della leggerezza. Facevano sorridere e soprattutto riflettere, così raggiungevano il bersaglio in modo diretto. Non le riservava soltanto ai giornalisti in una delle sue tanto attese visite al campo d’allenamento. Spesso le recapitava al diretto interessato, magari in una di quelle proverbiali telefonate...
L’ho incontrato per la prima volta nel 1993, appena arrivato a Torino. Ero giovanissimo, avevo diciotto anni. Durante il ritiro estivo con la prima squadra sono andato con i miei compagni nella tenuta della famiglia Agnelli a Villar Perosa, come era tradizione fare prima dell’amichevole che da sempre tiene a battesimo la nuova Juventus, estate dopo estate. Allora pensai che non sapeva neppure chi fossi, ma poi seppi che – da grande intenditore di calcio – aveva già chiesto informazioni su di me a Boniperti che mi aveva appena acquistato e a Franco Causio, suo ex pupillo da calciatore, che mi aveva visionato a Padova in qualità di osservatore della Juventus. Allora non si soffermò a parlare con me, ma con i grandi giocatori di allora: normale che fosse così. Ma nel corso della mia carriera a Torino le occasioni per confrontarsi sono state tantissime e per questo mi ritengo un privilegiato.
Quello che più mi è rimasto impresso delle chiacchierate con lui è la totale assenza di banalità, la sua curiosità brillante, la capacità di ascoltare. E di sorprendere, sempre. Sapeva andare controcorrente, sapeva stimolare e dare la carica giusta. Sempre nella mia prima stagione alla Juventus, dopo l’eliminazione dalla Coppa Uefa, ricordo che venne a farci visita alla vigilia della partita contro il Parma, allora più quotato di noi. Ci disse che non credeva che fossimo peggiori di loro, che eravamo una grande squadra, potevamo giocarcela alla pari e vincere. Il giorno dopo segnai la mia prima tripletta con la maglia della Juventus.
Se posso permettermi di dire di averlo “conquistato”, credo di doverlo in origine al mio gol contro la Fiorentina, quello della rimonta che diede simbolicamente inizio all’era della Juventus che vinse tutto in Italia e nel mondo, dal ’94 in poi.
E’ significativo che il mio gol più simile a quello di quasi dieci anni prima contro i viola, io l’abbia segnato proprio quel 26 gennaio 2003 contro il Piacenza.
Purtroppo il giorno dopo intorno alle sei del mattino quel telefono non è squillato. Ripensandoci ora, è quello il momento in cui mi sono accorto di avere giocato la mia prima partita alla Juventus senza l’Avvocato.