www.giulemanidallajuve.com

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sabato 31 gennaio 2009

quattro giorni

Verso l'inizio dell'estate del 1945 la seconda guerra mondiale stava per vedere la sua fine. Le armate naziste venivano sempre più rinchiuse su loro stesse in seguito alle penetrazioni europee degli alleati, in particolare degli americani.
il 30 aprile Hitler si suicidò, due giorni dopo l'esecuzione di Mussolini.

L'ultimo problema era quello dei giapponesi.
È vero che il Giappone si stava avviando verso la sconfitta, ma si riteneva che non avrebbe mai chiesto la resa e la guerra avrebbe rischiato di prolungarsi.
Fu così che il neoeletto presidente Truman decise una mossa particolare che durò quattro giorni.
MERCOLEDI' 6 agosto del 1945 il presidente diede l'ordine di sganciare una bomba atomica su Hiroshima. Quattro giordni dopo, SABATO 9 agosto 1945 fu il turno di Nagasaki.
Quattro giorni di distruzione per ogni speranza giapponese di combattere ed andare avanti.

Quattro giorni.
La seguente immagine racconta gli ultimi 4 giorni, stasera compresa, di Torino.

giovedì 29 gennaio 2009

Due uomini

Quest'uomo ci ha scavato la fossa, non ha fatto altro:



Quest'altro l'ha riempita e coperta:




Non ho voglia di dire altro.

mercoledì 28 gennaio 2009

Comunicazione GLMDJ. Iniziano le manovre.

Questa è una comunicazione ufficiale dell'associazione Giùlemanidallajuve di cui sono membro:


Comunicato ai soci


A firma congiunta delle Associazioni juventine più rappresentative, dei più grandi forum e per la prima volta della curva Scirea, è stato redatto e pubblicato a mezzo stampa un comunicato congiunto. Attraverso tale documento (visibile sul nostro forum), l'ampia rappresentanza di tifosi sollecitava la Figc ad attivarsi per la restituzione dei nostri legittimi scudetti a seguito degli esiti delle prime sentenze ordinarie su Calciopoli. Inoltre, da questa settimana ha avvio una collaborazione con il giornale torinese "StadioGoal". Collaborazione che aiuterà a far conoscere l'esistenza della nostra Associazione ad un maggior numero di tifosi. Il sito internet dove è possibile scaricare copia gratuita del succitato giornale è http://www.stadiogoal.it

Come io e Marco99 prevedevamo, è il momento del Golpe di Stato, anche se preferisco chiamarlo da oggi Colpo Gobbo.
E' il momento in cui i tifosi scavalchino la dirigenza, ed i tifosi di serie C facciano tremare i pilastri corrosi del calcio odierno costruito nel 2006.

sabato 24 gennaio 2009

Altri 3 punticini




Non posso dire che ho visto la partita comodo e rilassato.
Al sessantesimo ho avuto un orrendo deja-vù riguardante la partita di andata, per fortuna non è stato cosi.
Quello che conta però è aver visto un crescente Marchisio, uno Zanetti che inizia a rifarsi un pò i piedi, un Buffon tornato a (quasi) pieno regime!
Quello che conta è anche una partita vinta che ci porta momentaneamente in vetta, ovviamente.
C'è poco altro da dire, all'inizio sembrava un match di quelli che dici "questa era da vedere allo stadio", però poi i viola si sono rimboccati le maniche e hanno iniziato a chiuderci gli spazi e a cercare di infilarsi nella nostra difesa un pò allo sbaraglio, soprattutto in fase finale.
Ma abbiamo vinto.
Ora la palla passa all'Inter.

venerdì 23 gennaio 2009

(Calcio)mercato del pesce

Apprendo oggi che la nostra Juve ha definito l'acquisto di Mario Kirev, portiere dello Slavia Sofia e dell'Under 21 bulgara. Un milione e mezzo è il prezzo del cartellino e dell'ingaggio per i prossimi 5 anni. Il nostro QUARTO portiere sarà girato in prestito per fare esperienza e in futuro potrebbe diventare il vice-Buffon.
Io ora mi chiedo a chi sia veramente affidata la campagna acquisti.
A un bimbo che guarda i video su youtube?
Noi abbiamo GIA' un portiere che può candidarsi come vice-Buffon! Manninger è uno strano caso.. acerbo sotto alcuni aspetti ma molto maturo calcisticamente sotto altri. In soli 3 mesi è stato in grado di difendere degnamente la nostra porta, molto meglio di come avrebbe fatto Chimenti, ed è anche il portiere meno battuto della serie A.
In un momento dove la squadra è quello che è, situazione peggiorata dai misteriosi continui infortuni, questi si permettono di spendere un milione e mezzo per un giovanotto bulgaro da girare immediatamente in prestito. ma scherziamo?

Noi siamo l'unica squadra che dalla gestione Cobolli annuncia DIECI MESI prima l'intenzione di comprare qualcuno, e questo qualcuno o arriva all'ultimo momento o addirittura non arriva.
Si parla tanto di Diego, da moltissimo tempo. Ma magari potessimo vederlo in bianconero! Se non si muovono non succederà mai!
Anche perchè nell'affare Diego si è inserito Nedved.
Ora potrò anche sembrare un traditore, ma per l'economia della squadra sarebbe un grandissimo affare dare Pavel per prendere Diego.
Parlo di età, parlo di progressivo deficit nelle prestazioni del Ceco, parlo di voglia di vincere.
Nedved è ancora con noi perchè vuole quella maledetta Champions League, ma se andiamo avanti cosi andrà a finire che il suo procuratore inizierà a fare contratti MENSILI!
Nedved è stato (ed è ancora, a sprazzi) una nostra bandiera, ma la mia politica è sempre stata e sempre sarà "spazio ai giovani e ai motivati", ma soprattutto spazio a cambiare l'immagine della squadra!
In un vecchio intervento avevo scritto di come squadre come il Milan e la Juve avessero dei giocatori talmente conosciuti a memoria dalle altre squadre che ormai non hanno più lo spazio (e con l'avanzare dell'età nemmeno i polmoni) di fare quello che devono.
Perchè ogni giorno leggo scambi e acquisti da parte di tutte le squadre?
Perchè invece non leggo niente di nuovo per noi?

giovedì 22 gennaio 2009

Ora ho capito

Molti quotidiani e blog riportano questa notizia, io l'ho prelevata dal tuttosport.

MILANO, 22 gennaio - Una cosa possiamo esclu derla di sicuro: e cioè che Jo sè Mourinho volesse acquisi re meriti agli occhi dei tifosi juventini. Tutti coloro, cioè, che continuano a eccepire sul reale peso specifico degli ulti mi tre scudetti che l’Inter ha messo in bacheca: il primo perché assegnato a tavolino, il secondo perché conquista to in un campionato dimezzato dalle penalità, il terzo perché vinto negli ultimi ven ti minuti solo grazie alle ma gie dell’ex bianconero Ibra. No, quando Mou, dopo la traumatizzante sconfitta di Bergamo, ha tenuto a “rapporto” (e dicono sembrasse, nei modi e nei toni, davvero il sergente di Full Metal Jacket) la squadra, avrebbe tirato in ballo l’argomento degli scudetti proprio per pungolare l’orgoglio nerazzurro. Perché nessuno tra i nerazzurri, se mai lo aveva fatto, si senta troppo appagato o rassicurato da questi due campionati di quasi totale predominio. Potranno piace re o meno, i toni e gli argomenti di Mourinho, ma alla fine lui ha capito in fretta la questione: la condanna dell’Inter, dolce fin che volete, è quella di dimostrare che le sue vittorie in Italia sono frutto soprattutto di meriti propri anziché di latitanze (e ce ne sono state...) altrui. Che poi sia troppo semplicistico giustificare il ko con l’Atalanta “solo” con la carenza motivazionale, questo lo rivelerà - in fretta - il campiona to. E se fosse così, allora non basteranno più nemmeno le strigliate in stile elettroschoc, per quanto “Speciali” possa­no essere.

PAROLA DI MOU - «Il primo scudetto lo avete vinto in segreteria, il secondo perché non c’era nessuno, il terzo all’ultimo minuto. Siete una squadra di...». Secondo le indiscrezioni circolate in rete, sono queste le parole di fuoco che Mourinho avrebbe rivolto ai suoi giocatori dopo il ko con l'Atalanta.


Ora ho capito la verità, Mourinho non è uno stronzo. Mourinho dice quello che pensa e basta!

mercoledì 21 gennaio 2009

A GRANDE RICHIESTA: La giornata tipo del milan

Dopo il successo della giornata dell'inter nel mio ultimo intervento, apprezzata dai miei amici (potreste pure commentare, stronzetti), ho creato per voi anche la giornata tipo del milan


ore 7.00: Kakà si sveglia e prega il Signore Nostro.

ore 8.00: Maldini si sveglia e scopre che suo nipote aspetta un figlio, l'allenamento può aspettare.

ore 8.30: I giocatori arrivano a Milanello ed entrano dopo una dura lotta per superare un'orda di gente che vuole l'autografo di Beckham.

ore 9.00: Beckham si sveglia e si accorge di essere in ritardo per il set fotografico di Armani,l'allenamento può aspettare.

ore 10.00: In campo scende il nuovo acquisto di Berlusconi, Varenne, sulla fascia destra.

ore 10.15: L'attesissimo rientro di Nesta viene rimandato. Il giocatore appena atterrato a Malpensa viene colpito alla schiena da una trivela di Quaresma, e si imbarca di nuovo per Miami.

ore 10.20: Con Nesta fuori discussione il difensore viene sostituito dal nuovo prestito voluto da Galliani, Brad Pitt.

ore 11.00: Tutti cercano Pato, e si ricordano che sta facendo l'esame di teoria della patente. L'allenamento può aspettare.

ore 11.20: Allenamento sospeso perchè Ronaldinho non sta sorridendo. Gli si racconta una barzelletta sull'inter e l'allenamento può ricominciare.

ore 13.00: Pato arriva, triste per la bocciatura, chiede di allenarsi a parte perchè si vergogna.

ore 14.00: Ronaldinho strabilia tutti con uno dei suoi passaggi smarcanti, guarda a destra e calcia a sinistra. Colpito Quaresma.

ore 15.00: Flamini va al Blockbuster a noleggiare un film, senza nessuno che se ne accorga.

ore 16.00: La partitella fra giocatori finisce 1-0 con goal di Inzaghi al 94° in fuorigioco.

ore 16.30: I giocatori vanno nello spogliatoio, aspettano che Seedorf esca dalla doccia e poi ci entrano loro.

ore 17.00: ritiro dei giocatori nella stanza dei trofei, per scegliere quale coppa usare nella prossima pezza da divisa "la squadra più titolata dell'universo".

ore 18.00: I giocatori tornano a casa, Kakà va in chiesa, Ronaldinho chiama Adriano per chiedergli quale discoteca lo ospiterà a pagamento in serata, Pato chiede un passaggio a Gattuso.

ore 19.00: Beckham arriva a Milanello direttamente da Via Montenapoleone, si accorge che è un pò in ritardo e rimedia facendosi fare foto a pagamento dai tifosi.

ore 22.00: Kakà si corica dopo una preghiera, Pato studia le precedenze.

ore 24.00: I pochi giocatori già a letto sognano la finale di Instambul e si svegliano sudati fradici.

BELLISSIMA: La giornata tipo dell'inter

ore 8.00: Mourinho si alza e dolcemente dice ti amo allo specchio.

ore 8.30: Adriano chiude la discoteca e va all’allenamento sperando di non incontrare poliziotti.

ore 9.00: Muntari chiede a Materazzi se può aiutarlo con la
lingua visto che é l’unico italiano. Dopo cinque minuti lascia perdere, regala un dizionario a Materazzi e chiede a Javier Zanetti.

ore 10.00: Chiama Mancini per sapere perché questo mese non gli é stato accreditato lo stipendio, visto che deve pagare l’estetista. Risponde Mourinho. Mancini riattacca subito.

ore 10.10: Quaresma prova la trivela. Finestrino della ferrari di Mourinho in frantumi.

ore 10.20: Un tifoso boy scout aiuta Figo ad attraversare la strada per raggiungere l’allenamento.

ore 10.30: Mourinho prova lo schema “palla ad Ibrahimovic e che Dio ce la mandi buona”.

ore 11.00: Quaresma riprova la trivela. Grave infortunio di un operaio che lavorava su un impalcatura lì vicino.

ore 14.00: Pausa pranzo. I giocatori si rilassano provando una variante del nascondino chiamata "Scova l'Italiano". Dopo un'ora di stallo Mourinho fa riprendere l'allenamento.

ore 15.00: Mourinho si invia una lettera d’amore.

ore 15.30: Quaresma riprova di nuovo la trivela. Colpito il catetere di Figo.

ore 16.00: Mourinho prova lo schema “Ibra pensaci tu”.

ore 17.00: Burdisso con uno stop a seguire segna all’incrocio opposto.

ore 17.15: Quaresma riprova la trivela ancora. Mourinho gli fa notare che sono finiti i palloni, che non possono recuperarli sempre a Malpensa.

ore 18.00: arriva Adriano e chiede a che ora si mangia, stappando un San Giovese di Romagna.

ore 18.15: Mourinho interroga i giocatori. Alla domanda: “Allora ragazzi avete capito cosa dovete fare?”, tutti in coro “Diamo la palla ad Ibra”. Tutti tranne Materazzi che risponde “presente”.

ore 18.30: i giocatori tornano alle rispettive case, Adriano torna all’Hollywood, Figo all’ospizio, Materazzi resta in campo ed inizia ad allenarsi, Ibrahimovic setaccia le gioiellerie per cercare un pallone d'oro sulla via di casa, Cruz chiude la cucina dopo una dura giornata di lavoro.

ore 22.00: Mourinho fa ripetutamente l’amore con sé stesso ed alla fine si dice “Sei stato magnifico come sempre”.

ore 23.00: A letto, non visto da nessuno, quasi in silenzio, Quaresma fa una trivela.

ore 24.00: Alcuni giocatori fra cui Zanetti, si chiamano in skype e si aggiornano sull'andamento dell'inter in Champion's nei rispettivi PES2009.

lunedì 19 gennaio 2009

Il Giallo dell'Olimpico




Che non abbiamo sfruttato la splendida occasione di chiudere il girone di andata a -1 non è un giallo, è senz'altro la previsione di un profeta juventino che vedendo perdere il napoli e l'inter, e vedendo un milan che arranca per portarsi a casa 3 punti, alle 5 di pomeriggio pensa "Stasera non si vince".
E così è stato.
Fra l'errore ridicolo di Manninger sul goal di Ledesma (errore per cui non lo condanno, perlomeno non solo ha sbagliato a leggere il tiro -quindi non è stata una disattenzione o un calo di tensione-, ma la visibilissima disperazione subito dopo fa capire che è un portiere maturo e che accetta le sue responsabilità), un grandissimo Olof Mellberg che trova il suo primo goal in serie A, e un pressing soffocante degli 11 laziali tanto da chiedersi cosa avessero nelle vene, l'1-1 è un buon risultato.
Perdere no, ma pareggiare va bene.
Soprattutto vedendo come la partita era impostata dopo 10 minuti.
Abbiamo sofferto della classica coperta corta, o si cerca di segnare o ci si chiude a difendere.
Il risultato è un'Amauri che sbraita palesemente su ogni cross troppo lungo, passaggio sbagliato, geometria confusa.. un Del Piero talmente nervoso che si prende un giallo e non scatta sugli unici due filtranti degni di questo nome.. un Giovinco che cerca la classe invece della certezza.. ma va bene.
Quello che non va bene invece è il metro di giudizio di Morganti, che per carità ha arbitrato bene coi fuorigioco insieme agli assistenti, ma ha chiuso un occhio sul fallo a Nedved in area solo perchè non si è lasciato cadere. E soprattutto ha aperto addirittura un terzo occhio su lievi falli di Molinaro e Sissoko, diffidati, ammonendoli.
Quindi due in meno per la fiorentina.. pensa che "sfortuna", considerando che abbiamo una difesa pietosa e un centrocampo incerto.
Incrociamo le dita e speriamo che a Buffon non venga il mal di denti per sabato prossimo.

giovedì 15 gennaio 2009

Parla Kato (episodio 1)

Ciao lettore..
No, non è quel poco di buono del solito redattore a scriverti, ma un appassionato fan di Football Manager 2008 nonché della Vecchia Signora. Come dici? Non sai cosa sia FM08? Bene.. allora chiudi questa pagina internet, corri su eMule e scarica il suddetto gioco manageriale.. se questo articolo dovesse essere visionato da un componente della Finanza, sappia che sia io che il proprietario del blog diamo per scontato che il nostro caro amico lettore cancellerà entro 24 ore dal download il file e che sarà quindi a solo scopo illustrativo....!! Tornando a te, caro lettore, giocaci per almeno 4 stagioni, poi torna… fatto? Ok.
Rimarrai colpito dalla crescita di alcune giovani promesse della Nostra squadra del cuore:
1) Sebastian Giovinco, tornato dal prestito diventa un giaguaro della fascia sinistra, ruba immediatamente il posto a Nedved raggiungendo dei parametri che farebbero invidia a Maradona (napoletano): il massimo di agilità, una accelerazione degna di Maurice Green ai tempi del 9”79 di Atene, una capacità di cross che neanche Beckham possedeva prima di appesantirsi il corpo con tutto l’inchiostro dei suoi tatuaggi, un intuito per il gol che supera quello del migliore Van Basten, nonché il raggiungimento della Nazionale Italiana (che vince una cosa come 85 titoli mondiali consecutivi) e in seguito il posto inamovibile da titolare sulla fascia sinistra.
2) Giorgio Chiellini, al primo anno è un ottimo difensore sinistro duttile ed efficace, con grandi doti di marcatura e un parametro di contrasti inusualmente elevato per un giovane. Già dall’anno successivo la sua valutazione diventa astronomica (23 milioni di euro, contando che l’uscente pallone d’oro Kakà ne vale 35), diventa un mastino della fascia sinistra e si specializza nei cross; ha una media voto del 7,5 e vince quasi sempre il giovane dell’anno della Serie A, con conseguenti richieste delle maggiori squadre d’Europa (quindi né Inter né Milan).
3) Claudio Marchisio, il mio pupillo. Ritornato dal prestito all’Empoli è un giovane centrocampista acerbo con discrete prospettive, tanto che i preparatori non sono convinti della sua utilità in squadra e spesso gli viene preferito…… Tiago. Dopo la prima stagione diventa un muro insormontabile, grazie a una resistenza da mezzofondista, la forza di un camion e la non trascurabile capacità di piazzare un passaggio sul piede di Trezeguet da 60 km di distanza con precisione millimetrica. Ovviamente diventa titolare della Nazionale segnando una media di 1 gol ogni 2-3 partite, che per un centrocampista mi sembra ottima!!
Al di fuori di questi campioncini, che sono una realtà già ai giorni nostri, si fanno strada dei fenomeni come Simone Esposito (ala destra), Fausto Rossi (elegante centrocampista) e Stefano Alba (altro centrocampista coi piedi buoni), e grazie all’affluenza dei tifosi allo stadio la Juventus dispone sempre di budget per il mercato consistenti che portano i giocatori più quotati a far parte della squadra, portandola così a diventare campione d’Italia fino a raggiungere la tanto agognata terza stellina. Metteteci in mezzo un paio di Champions League e avrete un’idea del successo che hanno i Nostri campioni in questo realistico videogioco.
Tutto questo discorso, perché? Ti stai chiedendo il perché caro lettore? No? Chieditelo…. Fatto?
La risposta giusta è questa: i programmatori della Sports Interactive (che produce il gioco) si sono resi conto che quando la squadra più forte del mondo viene spedita in Serie B, e torna alla ribalta dopo soli due anni, è ancora più bello lottare per gli stessi traguardi che si avevano prima; le emozioni che prova uno juventino non potranno mai essere vissute da nessun altro tifoso, perchè le altre società non hanno la voglia di vincere, la cattiveria agonistica che abbiamo noi. Sperando che Football Manager abbia visto giusto riguardo ai nostri giovani, ti consiglio di dare vita al sogno virtuale che presto tornerà ad essere realtà..
Vi vogliamo ancora una volta sul tetto del mondo ragazzi!


Kato

Tre pere nella Zengria



Questa è la Juve che vogliamo. (anche Kato, come mi sta precisando in questo momento)
Abbiamo dei giocatori, giovani e italiani, che non ci stanno ad essere definiti "supplenti di passaggio" in una Juve di rodaggio in attesa di grandi nomi.
Kato tifa per Marchisio, Defio tifa per De Ceglie, Marco (Il Mondo in Bianconero) tifa per Giovinco. Ariaudo non ha ancora veri tifosi ma presto li avrà.
Ieri sera abbiamo assistito ad un ingranaggio perfetto, una macchina composta da 11 persone con 3 polmoni a testa, tutti sempre in attacco, pronti a rientrare e a ripartire.
Il numero 1 lavora bene, al rientro. Il numero 10 lavora bene, in continuazione. Ritrova il goal su azione dopo sassate su tutti i pali e le traverse che trova.
La coppia Giovinco-Del Piero ha incastrato un azione da goal (il secondo) che dovrebbe far tremare le gambe a Drogba e compagni.
E ancora non siamo al completo.
Anche in questa coppa, la coppa cuscinetto, stiamo andando avanti con una tranquillità spaventosa.
Per una volta ho concordato con i cambi del mister, che (forse troppo) sicuro della vittoria ha dato spazio ad Esposito, un altro primavera da guardare con attenzione.
La Juventus degli italiani ha funzionato benissimo.. giocassimo sempre così non ci sarebbe più storia.
Per quanto riguarda Moggi a Porta a Porta non mi esprimo, aspetto con impazienza l'intervento del buon Marco.
Ed ora, a Roma.

lunedì 12 gennaio 2009

QUELLO STRANO SECONDO DOVE NON CAPISCO

Mi succede puntualmente. E' una specie di flusso di pensieri che si ricicla ogni volta. E' lì e penso: "no dai stavolta non la mette, mica la può mettere sempre". Poi guardo la concentrazione, gli occhi fissi, la bocca socchiusa. Spesso c'è anche il gesto con la maglia sul lembo del labbro inferiore, una specie di rito propriziatoro. E mi viene da pensare: "ehi capitano, la concentrazione però è la solita eh, non è che mi fai il solito scherzo? No dai, e mica è un rigore!". Ogni santa volta, i pensieri, gli stessi. Poi inizia la rincorsa e parte la parabola. Vedo il pallone che si alza ed inizia la discesa, si avvicina verso la porta e si butta il portiere.

E' lì che c'è lo strano secondo dove non capisco.

Puntuale, ogni volta, il pallone si sovrappone al portiere, la mia vista si incrocia con i pali, non capisco, il pallone scompare da me e dallo schermo. E' un secondo eterno dove mi chiedo "MA CHE L'HA MESSA DAVVERO?".

Il pallone sparisce.

Poi la televisione, che sembra come in pausa sul fotogramma, riprende il play. La rete si gonfia. Il pallone sparito riappare. "Capitano m'hai fregato ancora!!"". Si, ha rifatto la solita magia. Il pallone ricompare in porta, la curva esplode.

Ed io pure, in piedi sul divano, incredulo. Ogni volta, come se non fosse successo mai. Ed invece succede. Puntualmente.

Uno e uno due



Questa la prima risposta in campo dopo il processo Gea.
La seconda risposta in campo arriva dalla sesta stoccata maledetta del nostro Capitano in questa stagione, semplice e modesta, che ci regala 3 punti tanto importanti quanto male meritati.
Va bene il panettone, va bene lo spumantino, ma il tempo del rodaggio c'è stato in allenamento e anche in un'amichevole.
Dovevamo essere più incisivi e non l'abbiamo fatto, il Siena doveva dare il massimo e l'ha quasi fatto.
Diciamo una brutta Juve contro un buonissimo Siena, una partita di cui salvo solo il risultato.
Ma si sa, il campionato è fatto anche di questo.
C'eravamo abituati ai poker, ora dovremo "accontentarci" di inseguire chi sta giocando in 12 (14) ogni partita.
Ogni interista dice "siete ancora dietro". Io rispondo "chi è dietro può solo passare davanti", ricordandogli che nelle prigioni, in doccia, chi ha la peggio è sempre quello che sta davanti, prima o poi.

sabato 10 gennaio 2009

Roberto Beccantini dice

Da un eccesso all’altro: siamo fatti così. Moggi carnefice, Moggi martire: e al prossimo giro? In base al dibattimento, era facile anticipare che la sentenza del processo di Roma avrebbe smantellato il castello dell’associazione a delinquere. Certo, condannare i Moggi e assolvere la Gea appartiene alle piroette dei nostri tribunali. Un totale di 32 mesi fra padre e figlio per «violenza privata» non sarebbe poco, in un Paese normale, ma rispetto alle richieste del pm Palamara - e alla prospettiva, concreta, che in appello le sanzioni vengano cancellate - poco appare.

Il nodo è Napoli. Anche se per molti, attraverso la Gea, Moggi controllava il mercato e falsava i campionati. Sbaglia, Cobolli Gigli, a cavalcare l’onda emotiva dei 29 scudetti. Troppo comodo. Non si scaldò neppure quando il commissario Guido Rossi ne regalò uno all’Inter, curioso che lo faccia adesso. Su Calciopoli, la giustizia sportiva si è espressa nell’estate del 2006. Sappiamo come. I suoi tempi sono stretti, quasi isterici. Viceversa, quelli della «sorella maggiore» sono lenti, quasi eterni. A volte i risultati coincidono (caso Gea), a volte no.

La tattica degli avvocati di Moggi sembra orientata ad allargare il bacino degli intercettati, con nuove clamorose rivelazioni (e registrazioni). Vedremo. Rimangono le schede agli arbitri. Ballano l’associazione a delinquere (pure qui) e la frode sportiva. Roma ha escluso che la Gea fosse una mafia. Napoli dovrà chiarire se, come e quanto l’ex direttore generale della Juventus sia stato, a livello penale, l’unico Belzebù del calcio, uno dei principali, come emerso eticamente in ambito sportivo, o uno dei tanti. E se, coperti dai suoi maneggi o dallo zelo degli inquisitori, qualche altro dirigente e qualche altra società l’abbiano fatta franca. Si comincia il 20 gennaio. Non resta che attendere. Nella speranza che il ritmo sia tale da allontanare lo spettro della prescrizione. L’epilogo che, a parole, né i pm Beatrice e Narducci né l’imputato si augurano.


Sapete quanto cosa vuol dire?
Vuol dire che ne usciremo più puliti di quanto sperassimo e forse sporcheremo qualche altro santone onesto. non sarà forse un modo molto molare ma sicuramente vale la legge del taglione dopo aver fatto 2 anni di inferno con tutti i media e tutto il popolo italiano che cercava di sentirsi meglio vomitandoci addosso tutta la loro frustrazione per tutti gli ultimi campionati pilotati dalla Juve. E sottolineo DALLA JUVE, non da Moggi. Sul campo.
Attendo il 20 gennaio come il 25 dicembre.

ps: onore a Beccantini che rimbecca cobolli, il burattino inutile.

giovedì 8 gennaio 2009

Cito testualmente il grande Marco

Decaduta l'accusa di associazione a delinquere
Eh si amici miei, tutto quello che per mesi vi/ci hanno propinato in modo martellante erano solo chiacchiere infondate.
Moggi e suo figlio (processo Gea) non sono colpevoli di associazione a delinquere, questo si che è un fatto finalmente, e non una delle solite chiacchiere faziose da scadente e sporco bar dello sport di periferia.
Niente cupola amici miei, con buona pace di chi per mesi ha schiumato bile dalle orecchie al solo pensiero. Niente associazione a delinquere dunque, ma solo alcuni fatti circoscritti ad un paio di giocatori.
Che poi le loro carriere non siano decollate nemmeno dopo la “scomparsa” del satana Moggi è un altro di quei fatti su cui la gente dovrebbe meditare, ma fa niente.
L’accusa su cui tanta gentucola ha ricamato per mesi è decaduta e a dirlo non sono dei “saggi” messi li da qualcuno.. ma un tribunale della repubblica.
Amen

(dal blog Il mondo in Bianconero)


Bene cosi ragazzi, ora aspettiamo il processo napoletano che si spera sarà in linea, se non meglio, con questo!

RIVOGLIAMO I DUE SCUDI

martedì 6 gennaio 2009

Progetto parallelo

Amici Juventini e non, sono orgoglioso di presentarvi un progetto parallelo a questo che mi frulla in testa da molto tempo. Parlo di un blog che tratta di cinema, una mia consolidata passione.
Il blog gestito insieme a qualche amico è appena nato, quindi è scarno, ma è un buon inizio! Chiaramente questo progetto non toglierà nemmeno un secondo di lavoro dedicato al mio Bianco Su Nero. QUINDI, amici calcistici, per chi è interessato potrete trovarmi anche di là!

www.ilbigliettodorato.blogspot.com

lunedì 5 gennaio 2009

Nuovo Anno, Stessa Storia

Amici miei, bentrovati. Vi faccio gli auguri di Natale e di buon Anno nuovo un pò in ritardo ma le vacanze ci sono state anche per me.
Siamo a gennaio e siamo pronti per il girone di ritorno di questo velenoso campionato. Speravo di iniziare l'anno nuovo con belle notizie ma l'unica di grande rilevanza che ho trovato è questa:

(ANSA) - ROMA, 4 GEN - Nel giorno del suo 64/o compleanno il presidente della Juve Giovanni Cobolli Gigli esclude possibili arrivi nel mercato di riparazione.'Ritengo -dice-che la Juve stia bene cosi'.Poi nella vita puo' succedere di tutto ma in questo momento non abbiamo in programma acquisti.L'incontro col Chelsea sara'per noi l'incontro dell'anno ma i nostri campioni si esaltano contro le grandi squadre e quindi mi auguro di rivedere la stessa Juventus che ci ha fatto impazzire di gioia contro il Real Madrid'.

Sono cose che ti fanno passare la voglia di essere un tifoso vero, ma dopo un attimo di riflessione penso che se non restano quelli come me, o Marco, o Zebra è finita, quindi continuerò a mandar giù e a tenere duro.
Leggo sui giornali "Ranieri felice, ha a disposizione 2 Juve adesso. Numerosissimi i rientri: Buffon forse e Trezeguet fra un pò" oppure sul giornale (secondo me da mandare fuori legge) Tuttosport titoli come "Juve Messi: il sogno è possibile".
Invece no, escludiamo a prescindere tutti i tipi di acquisti per il mercato di riparazione. L'unica nota positiva è che non facendo acquisti evitiamo un nuovo Tiago-Andrade-Almiron-Boumsong-ecc-ecc. La cosa triste è che arriveranno lo stesso quest'estate.
Per ora mentre le altre grandi squadre progettano colpi di mercato alla Moggi (come ad esempio Milito all'inter, Beckham al milan e cosi via) noi ci affidiamo alla nostra squadra in bilico contando sul rientro di vecchie rocce in via di sgretolamento reduci da più infortuni che euro spesi per i regali di Natale.
Siamo quindi ad un bivio, di nuovo.
Sorprenderemo tutti trovando nelle nostre poche risorse la forza e il cuore di resistere e scalare la classifica e andare avanti nelle coppe o inizieremo a precipitare facendo la fine del Milan dell'anno scorso? Stavolta non so fare previsioni, e forse è meglio cosi.
Buon anno ancora.