Ora, a meno nove, ci aspetta il Genoa e poi l'Inter.
Poi poco più avanti il Milan, a San Siro.
Ma dove andiamo?
Con queste parole ho concluso il precedente intervento.
fuori Genoa, meno 10.
Sono atterrito dalla spaventosa arroganza con cui Palladino ci ha umiliati.
Non è un nome a caso, il giovanotto in questione scartato da Cobolly e da Gigly è diventato (come tutti del resto) il campione decisivo che ci affossa nel momento critico.
Sicuramente la mossa tattica del prossimo calcio-mercato sarà richiamare Palladino a casa, come con Giovinco, per lasciarlo ammuffire in panchina, come con Giovinco.
Solitamente ogni squadra fa un paio di partite speciali, le cosiddette "partita dell'anno", e solitamente contro la Juve andata e ritorno.
Quella del Marassi però non era la partita dell'anno del Genoa, era a malapena una partita giocata discretamente da una squadra che vuole entrare in Champions. Viceversa è la Juve che ha fatto una delle sue solite cazzate.
In un forum, lunedi scorso, ho scritto letteralmente "sono preoccupato non tanto per il 3-3 col Chievo, quanto per il fatto che non ho mai visto la Juve fare un passo falso senza che ne seguissero altri 2 o 3 automaticamente".
Il primo è andato, il secondo sarà sicuramente sabato prossimo, dove comunque IN OGNI CASO i nostri avversari si porteranno onestamente a casa i 3 punti.
Speriamo di entrare in Champions l'anno prossimo.
Perchè già sarà difficile sopportare una sconfitta contro l'Inter, una vittoria per 10-0 contro la Reggina e una sconfitta col Milan.
Già sarà dura domenica prossima vedere la classifica e leggere che la Juve è terza dopo aver fatto un intero campionato in seconda posizione.
Già sarà doloroso vedere arrivare forse Silva, un paio di parametri zero, e vedere andar via Amauri e Trezeguet in cambio di qualche caciotta.
Almeno, per carità, entriamo in Champions. Così qualche soldo entra.
Visto che dall'altro ieri è l'unico obiettivo tangibile.
www.giulemanidallajuve.com
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1 commento:
Per non parlare di Criscito...
Mi conforta, almeno, la prestazione di Poulsen, contrapposto a quel "bidone" di Motta.
Se ci penso... Che roba...
Vabbè... Ciao!
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